Continua ormai da dieci giorni l’emergenza idrica di San Felice del Benaco. Il problema, come noto, non è la siccità, ma – come in passato – la contaminazione dell’acqua dell’acquedotto da batteri. Una situazione che, lo scorso 28 giugno, ha costretto il primo cittadino – su impulso dell’Ats – a firmare un’ordinanza per vitare l’utilizzo dell’acqua anche per lavarsi i denti e cucinare.
Purtroppo, però, dalle nuove analisi non arrivano segnali positivi. La contaminazione da Norovirus non è cessata e dunque il divieto rimane in vigore. L’acqua potabile viene distribuita agli abitanti del Comune con una cisterna da 15mila litri, mentre due cisterne da 3mila listri sono in funzione a Portese e Cisano. Ogni giorno vengono poi distribuite ai cittadini un migliaio di casse d’acqua in bottiglia, da 9 litri.
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