La Vittoria Alata si trasferisce. Ma solo per poco.
La nota ed emblematica statua di Brescia sta per partire per Firenze, dove sarà ospite dell’Opificio delle Pietre Dure. Qui un equipe di esperti, tra cui chimici, ingegneri, restauratori e storici dell’arte, la riporteranno all’antico splendore.
La statua in bronzo, la cui struttura interna risale al 1834, necessita infatti di un lavoro di restauro e l’Opificio delle Pietre Dure è l’istituto ideale per la cura e il ripristino delle opere in bronzo.
Il team fiorentino lavorerà in sinergia con la Soprintendenza e gli archeologi di Musei civici bresciani.
Seicentomila euro il denaro raccolto sinora da Art bonus e da Camozzi Group, Antares Vision, Ori Martin, Gruppo Saottini e Tamburini per coprire il costo del restauro dell’opera.
Prima del trasferimento della statua, in Santa Giulia sono stati svolti alcuni test, il rilevo 3D e alcune misurazioni speciali, come quelle dei suoni – percepibili solo attraverso particolari sensori, che la Vittoria Alata emette quando è sollecitata da un carico.
Per la prima volta, con lo svuotamento dell’interno dell’opera, si potranno conoscere alcune informazioni sul luogo e la data della realizzazione della statua. Si provvederà poi a creare un nuovo supporto per sostenere le ali e le braccia del bronzo, e a pulire le superfici.
Secondo il cronoprogramma la Vittoria Alata dovrebbe rientrare a Brescia alla fine del 2019.
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