La sua morte non è avvenuta per cause naturali, come affermato dal padre e dal fratello e “confermato” da un medico del posto. Sana Cheema – la 25enne italo pakistana deceduta in patria lo scorso 24 aprile – potrebbe essere stata strangolata. A dirlo sono i risultati dell’autopsia disposta dalle autorità pakistane e realizzata dal laboratorio forense del Punjab.
Secondo i medici, infatti, l’osso del collo della giovane – che a Brescia gestiva un’agenzia di pratiche automobilistiche per stranieri – è stato spezzato (Ansa sottolinea di aver visionato parte del documento). Circostanza che sembra far cadere le ipotesi di un malore e che aggrava la posizione del padre, del fratello e dello zio della giovane, in arresto già da alcune settimane.
Il sospetto è che la giovane sia stata uccisa per il suo stile di vita e per il rifiuto di accettare il matrimonio combinato in Pakistan.
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