La morte di Sana Cheema è sempre più avvolta nel giallo. Ma il sospetto che si sia trattato di un omicidio è forte da parte delle autorità pakistane che stanno indagando sul caso.
La procura di Kunjac, infatti, ha disposto il sequestro dell’area di sepoltura e l’autopsia sul corpo della 25enne cresciuta a Brescia. Poi ha trattenuto in custodia cautelare padre, fratello maggiore e zio della ragazza, morta poche ore prima del volo di ritorno che l’avrebbe riportata in Italia. Ora il nuovo atto, con la prova del Dna sui tre uomini sospettati dell’omicidio d’onore, segno che la dinamica del decesso potrebbe essere stata diversa da quella “accertata” da un medico del luogo.
Sul corpo di Sana, a differenza delle ipotesi iniziali, non ci sarebbero ferite. L’ipotesi investigativa alternativa al malore è dunque che la giovane sia stata avvelenata. Resta da chiarire anche il movente. Ma secondo alcuni andrebbe ricercato nel rapporto (poi interrotto) che la giovane aveva avuto con un connazionale in Italia: per questo Sana soffriva molto, ma anche i genitori non avrebbero visto di buon occhio la cosa.
Le prime risposte a tutti questi dubbi potrebbero arrivare nelle prossime ore dai medici legali.
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