Avrebbero ammesso tutte le responsabilità, affermando di essere pronti a pagare i danni, i cinque giovani individuati dai carabinieri e accusati di aver lanciato una bomba carta contro le casette di via Carta e il campo nomadi di Rezzato.
Inizialmente l’Arma aveva battuto la pista politica. Ma poi è emersa un’altra verità, non meno inquietante. I cinque giovani (un universitario 19enne e cinque studenti 18enni di un professionale della città) hanno spiegato che avevano dei petardi avanzati da Capodanno e che quindi hanno deciso di farli esplodere in quel modo. Niente a che fare, dunque, con la politica.
I militari sono arrivati agli autori del gesto grazie alle targhe di un’auto. I cinque sono indagati per getto pericoloso di cose, violazione di domicilio e danneggiamento.
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