Incendio al Magazzino 47, la destra: non siamo stati noi
Si fa sempre più scottante il clima in città tra sinistra antagonista e estrema destra. Dopo le polemiche per il banchetto di Forza Nuova al Carmine e le tensioni delle scorse settimane, infatti, il rogo al Magazzino 47 rischia di scatenare un’escalation di violenza tra fazioni opposte. Al centro sociale, negli scorsi minuti, è arrivata la solidarietà di Leu e Cgil, mentre la destra di Brescia Identitaria smentisce “categoricamente ogni collegamento della nostra azione di solidarietà” verso Massimo Ursino “con lincendio avvenuto questa notte. Così come respingiamo ogni accusa di collegamento negli episodi denunciati da Radio Onda dUrto avvenuti alle casette di San Polo e al campo nomadi”.
IL COMMENTO DELLA CGIL
Il rogo doloso avvenuto la scorsa notte al centro sociale Magazzino 47 – peraltro in modo sinistro ed evocativo nella zona della libreria – preoccupa e crea allarme, ancor più alla luce di recenti episodi simili avvenuti in città (e non solo) nelle ultime settimane. Sappiamo che la violenza è il terreno più fertile nel quale operano i fascisti e sappiamo, lo sottolineiamo con forza, che le risposte a queste azioni non possono che essere di tipo democratico e nell’ambito della legalità, nel solco di una tradizione antifascista che a Brescia già in passato ha avuto modo di esprimersi in modo chiaro e convinto.
Domani, come Camera del Lavoro, parteciperemo con una folta delegazione alla manifestazione nazionale «Mai più fascismi» promossa dalla Cgil insieme a decine di altre associazioni e sindacati. La manifestazione ribadirà con forza che il virus del razzismo, della xenofobia, del fascismo e della violenza non devono trovare ospitalità. Le risposte a tale virus devono essere innanzitutto di carattere culturale e formativo ma – come ricorda l’appello – «richiameremo alle proprie responsabilità tutti i livelli delle Istituzioni affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo».
Chiediamo alle istituzioni impegno per trovare i responsabili di episodi di violenza e responsabilità nel far rispettare la Costituzione, vietando nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti ma non sempre applicato, come dimostra la presenza di talune forze politiche nell’attuale competizione elettorale in corso. Una campagna elettorale, peraltro, già di suo piuttosto brutta, povera di contenuti e specchio di una politica incapace di dare risposte adeguate su lavoro, disuguaglianza, crescita e innovazione anche sociale del Paese. Che si faccia almeno il possibile per evitare che ci sia una coda velenosa di violenza: un appello che rivolgiamo a tutti, ognuno nel suo ruolo, e alle istituzioni.
IL COMUNICATO DI LIBERI E UGUALI
L’On. Giuseppe Civati, candidato al collegio plurinominale della Camera per Brescia, per conto di Liberi e Uguali:
Questa notte è stato compito il Magazzino 47 a Brescia. I giornali locali scrivono: “Nuovo allarmante episodio dopo il rogo al campo nomadi di via Orzinuovi” e aggiungerei, le bombe carta contro le casette di via Gatti. Nelle stesse ore è comparso, in pieno centro, uno striscione di Brescia identitaria, la sigla che raggruppa tutta l’ultradestra della zona, che suona come una inquietante rivendicazione.
Il “rogo” è stato appiccato ai libri, con gesto altamente evocativo di un passato di violenza e di sopraffazione che alcune organizzazioni vogliono far tornare in questo Paese, in particolare in una città, come Brescia, che più di altre nel Dopoguerra è stata colpita dalla delirante e brutale violenza terroristica di stampo fascista.
Esprimo a nome di Liberi e Uguali la nostra solidarietà al Magazzino 47 e la preoccupazione per il continuo ripetersi di questi episodi, a centinaia, tra pestaggi, violenze di strada, intimidazioni da parte di chi predica odio e lo pratica, in perfetta coerenza con l’apologia del fascismo che la nostra Costituzione vieta esplicitamente e che la Repubblica dovrebbe far rispettare.
Il ministro dell’Interno ieri sera in tv spiegava che va messo in atto un “percorso” di “tranquilla fermezza”: per ora abbiamo visto molta “tranquillità” e pochissima “fermezza” contro organizzazioni che – loro sì – si stanno strutturando in un “percorso” che prevede una vera escalation di violenza che rischia di diventare incontenibile.
Per tutte queste ragioni torniamo a chiedere, da antifascisti e pacifisti, che si interrompa questa spirale e che i responsabili di questi innumerevoli episodi siano consegnati alla giustizia e sciolte le loro organizzazioni, contrarie alla legge e avversarie non di questa o quella parte politica, ma di tutta la Repubblica Italiana.
On. Giuseppe Civati
Tutti i candidati brescia di Liberi e Uguali
Il coordinamento provinciale di Leu Brescia
Gli iscritti e i simpatizzanti di Leu Brescia