A dirlo saranno i giudici, ma – secondo quanto riportato dall’edizione on line del Giornale di Brescia – il consulente tecnico della difesa e quello della pubblica accusa sono d’accordo su una cosa: è incapace di intendere e volere il 47enne di Caino che lo scorso luglio cosparse di benzina la moglie minacciandole di darle fuoco. Ora però, oltre all’incapacità di intendere, i magistrati dovranno valutare la sua eventuale pericolosità sociale e, quindi, se sussistono le condizioni giuridiche la sua eventuale permanenza in carcere.
Lo scorso 13 luglio, al termine di un diverbio, l’uomo gettò una tanica di benzina addosso alla moglie minacciandola di darle fuoco con una sigaretta. Inoltre – secondo l’accusa -, in probabile stato di alterazione a causa di alcol e droghe, sarebbe arrivato a minacciare la figlia e il figlioletto minorenne, oltre ai vicini, intervenuti per difendere la donna. Per questo il 47enne fu arrestato e si trova ancora in carcere, a Canton Mombello.
Oggi, per il perito della difesa, l’uomo non è più pericoloso. Da qui la richiesta degli arresti domiciliari sotto la vigilanza di un centro parasociale. Ma secondo il perito dell’accusa – riferisce sempre il Gdb – il 47enne va collocato in una struttura protetta, a tutela di se stesso e dei familiari. A decidere chi ha ragione sarà, il 28 febbraio, il tribunale di Brescia.
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