In pochi giorni ha lasciato un conto da 1500 euro: 600 per un rinomato albergo di Desenzano e 900 per un autista che l’ha scarrozzato in lungo e in largo. Ma la cifra potrebbe essere molto più ampia, visto che ha viaggiato tra Trento e Milano, pranzando anche in un costoso ristorante di piazza Duomo.
Peccato che, quando si è trattato di pagare il conto, il finto uomo d’affari rumeno – che si presentava come imprenditore del settore petrolifero e farmaceutico, e portava con sè anche penne brandizzate e biglietti da visita aziendali – non avesse nemmeno un euro.
Con sè, riferisce Bresciaoggi, il truffatore portava soltanto una carta di credito inutilizzabile, e le forze dell’ordine – allertate da albergo e autista – non hanno potuto fare altro che identificarlo. Ora scatteranno le querele, nella speranza – quasi impossibile – di recuperare qualche soldo.
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