La certezza è che la sedicente vittima, un’anziana di Castel Covati, si è inventata tutto: il brutale stupro notturno avvenuto mentre dormiva ad opera del vicino rumeno non è mai avvenuto e le tracce di sperma sul letto erano di un altro vicino, amante della donna.
Ma per questo il 32enne Cristian Mongodi era anche finito in carcere, con tanto di dichiarazioni di politici (dalla Lega a Fratelli d’Italia) che inneggiavano alla sua castrazione chimica. Salvo poi essere scarcerato e riabilitato quando i carabinieri hanno scoperto l’amara verità.
Ora però il 32enne, che aveva comunque dichiarato ai giornali di aver perdonato la donna che ha rischiato di rovinargli la vita e lo ha spedito dietro le sbarre per ben 87 giorni, ha deciso di sporgere denuncia contro l’88enne e contro il suo amante 70enne. L’accusa, per loro, è calunnia e simulazione di reato. La speranza è che la giustizia rimedi a quanto accaduto.
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