Loggia 2018, la politica non deleghi ad altri il proprio ruolo | di Enrico Mattinzoli
di Enrico Mattinzoli – Colgo volentieri la sollecitazione di Andrea Tortelli di formulare, dal mio punto di vista, una riflessione sulla situazione del centro destra alla vigilia delle elezioni.
Il Centro Destra bresciano ha visto negli ultimi anni una sostanziale riduzione del numero dei suoi leader, vuoi per la più o meno forzata uscita di scena o più semplicemente per un più conveniente cambio di casacca di alcuni dei suoi esponenti di rilievo.
Forza Italia vede al suo interno legemonia esercitata da Mariastella Gelmini forte della sua posizione di Coordinatore Regionale, oltre alla presenza di Margherita Peroni che, dopo luscita di Franco Nicoli (entrambi capaci di bilanciare rappresentandole, le variegate anime di Forza Italia) è, di fatto, depotenziata dal difficile rapporto con la Gelmini. In questo scenario con tutta probabilità Giuseppe Romele potrà, se non lo è già, essere il futuro contenitore di quello che resta delle correnti Nicoli Peroni.
Identica predominanza troviamo in Fratelli dItalia con Viviana Beccalossi, unica rimasta della vecchia guardia di Alleanza Nazionale, che ha saputo costruire una squadra giovane e motivata, seppur tutta da collaudare.
In casa leghista il Consigliere Regionale Fabio Rolfi, pur non avendo un preciso ruolo politico a Brescia, è comunque lesponente più in vista della Lega.
Insomma, valutando possibilità ed effettiva volontà e convenienza di candidarsi alle Comunali, Viviana Beccalossi è sicuramente poco propensa a presentarsi in una corsa che già in passato nel 2003, con coraggio e spirito di servizio lha vista ottenere un buon risultato, seppur soccombendo a Paolo Corsini al ballottaggio; Mariastella Gelmini potrebbe essere un buon candidato ma probabilmente, anchessa poco interessata a una partita di questo tipo perché concentrata a ritagliarsi un ruolo di rilievo nazionale, Margherita Peroni potenzialmente un candidato vincente, ma fuori dalla rosa dei candidabili per il manifesto contrasto con gli attuali vertici del suo partito, resta quindi Fabio Rolfi.
Lesponente della Lega è oggi lunico leader realisticamente in grado di tentare con successo di insediare la poltrona di Palazzo Loggia a Emilio Del Bono e proprio per questo collocato in aspettativa dagli alleati come da prassi consolidata nel Centro Destra dove il candidato, con una collaudata dose di autolesionismo, va scelto allultimo momento.
Certo è che la mancanza di un leader indiscusso, le tante e spesso disorganiche auto candidature, la reciproca diffidenza che porta spesso a detestare gli alleati più degli stessi avversari, la consapevolezza che la scelta del candidato Sindaco sarà uno dei tasselli allinterno di una complicata trattativa sulle elezioni Politiche e Regionali, tutto questo non fa che aumentare la già confusa e complicata situazione politica a tutto vantaggio di Del Bono.
Brescia è ancora lontana nel suo benefico provincialismo, da quella populismo demagogico che ha portato alla Brexit piuttosto che alla vittoria di Trump. Brescia è ancora indenne da quellonda di protesta perché nonostante tutto, e nonostante classifiche spesso discutibili, la qualità della vita è sufficientemente accettabile.
Brescia inoltre pare non essere ancora pronta a modificare assetti di Governo che, tranne qualche parentesi, ha visto dal dopo guerra i figli della Sinistra D.C. e P.S.I. definire le sorti della Città, caratterizzate da fasi di grande rinnovamento e sviluppo con Pietro Padula e Paolo Corsini, dove le progettualità di lungo periodo erano la norma e dove la consapevolezza di avviare opere che altri avrebbero inaugurato non erano un impedimento bensì una sfida.
A livello nazionale il vento soffia a favore del Centro Destra anche grazie a un Partito Democratico che ha vinto la lotteria smarrendo il biglietto prima di portarlo allincasso e che, cercando di copiare il centro destra, sta perdendo di fatto, la propria identità.
Certo è che lo schieramento che oggi siede allopposizione dovrà ricostruire e recuperare quanto prima quello stretto rapporto con circoli e sezioni di partito, organizzazioni di volontariato e di categoria, capaci di ricreare le condizioni di unonda benefica di motivazioni e fattori stimolanti a farlo vincere.
Infine, quanto alla ricerca del Beppe Sala di Centro Destra questa sta a dimostrare la decadenza della politica che, smarriti i fondamenti della sua nobile missione, è alla ricerca allesterno di personaggi che per storia e affidabilità possano sostituirsi a essa. Ma la politica deve poter essere, nonostante alcuni poco costruttivi inciampi, la nobile arte del servire e il fascino di realizzare con spirito di servizio e lungimiranza un futuro migliore per la società, non abdicando ad altri il proprio ruolo.
Detto ciò il Centro Destra a Brescia può ancora recuperare il tempo perduto e tralasciando tattiche e complicate quanto inefficaci alchimie politiche, chiedere a Fabio Rolfi sempre che sia ancora disposto a farlo, di assumersi lonere e il rischio della corsa verso Palazzo Loggia, ma a cominciare da domani!