di Elio Marniga – Mi ero ripromesso di dire la mia sul centrodestra bresciano, ma non ne trovavo lappiglio. Qualche giorno fa BSNews pubblica uno scritto di Fausto Di Mezza, un mio mezzo compaesano, che è stato amministratore pubblico della nostra città per anni; e lo leggo subito, certo di trovarvi argomenti forti per strologarci sopra. Delusione!
Comincia con un giudizio sbrigativo e superficiale sulloperato della giunta Del Bono; constata la pochezza della dirigenza locale di FI; boccia il candidato civico per fare alcuni nomi stantii in nome dellunità destra. Insomma, il solito tiritessi; nulla che stuzzichi il mio interesse; neppure uno spunto per tirarci sopra qualche illazione velenosa, o almeno saporita. Nulla. Rimando quindi a tempi futuri, nella speranza che nel centrodestra bresciano compaia qualche personaggio che abbia un po di sapore.
Riguardare allora il centrosinistra, di certo più vivace? Qualche cosa si intravvede, ma troppo presto, per uno come me che non ha canali privilegiati, né curiosità esagerate. Do comunque unocchiata dapprima alla sinistrasinistra, ma solo per una curiosità: indipendentemente dal rapporto con il PD, le sinistre bresciane si presenteranno unite sotto il simbolo dei Liberi e Eguali? Spero di sì, ma temo di no: vedo troppi che zappano il proprio orticello, ognuno sperando di dare una vangata in quello del vicino, il cui caco, frutto di stagione, ha rami che sporgono oltre i propri confini e allettano bocche lurche.
Nel frattempo Luca Trentini di Sinistra Italiana va sul concreto e avanza richieste che non mi paiono proprio rivoluzionarie e quindi non accettabili dal PD, che rivoluzionario non è. La sola richiesta che ritengo ostica, non solo al PD ma a tutti i gruppi che hanno guidato e guidano Brescia anche stando fuori dalla Amministrazione Comunale, è quella di rivedere i rapporti con A2A. E una richiesta santissima, ma toccare la mamma è sempre doloroso. Un particolare delle richieste di SI però non capisco: perché non gradisce la presenza, nella maggioranza pro Del Bono, di una lista capeggiata da Sberna? Mi sa che sia una posizione solo ideologica e quindi fuori luogo. Diversa sarebbe la presenza di una lista targata Ninì Ferrari; la signora è ambiziosa, come è giusto che sia ogni politico: essere ambiziosi di fare, non di essere; sa che rimanere a destra equivale ad essere relegata al solo ruolo di consigliera tenuta in poco conto e che invece con il centrosinistra avrebbe più di una possibilità di essere valorizzata. Però ha sempre guidato, civicamente, tenendo la destra e molti a sinistra non amerebbero una conversione a u.
Chissà quanto lavoro dovrà ancora fare Del Bono! Fortunatamente per lui, e per noi, il tempo cè. Chiarite le incertezze della Albini, confortata, come minimo, dalla riconfermata funzione di consigliera delegata alla sanità, alla quale spero si attenga senza inopportune incursioni nel settore della cultura filosofica, il Sindaco dovrà affrontare, sempre a sinistra, il problema del mite Fenaroli e della rampante Parmigiani (ambizione, sempre intesa come scritto sopra, non a caso è s.f.). E come risponderà alla richiesta del MDP (o sarà dei Liberi e Eguali?) che, in attesa di avere un programma, si accontenta di chiedere la cabina di regia, ossia il sindaco ombra? Mah!
Non parlo delle civiche. Per loro ha parlato Onofri, dichiarando che non si ripresenterà. La cosa meriterebbe attenzione, specie da parte dei sostenitori delle liste civiche, che dovrebbero chiedersi del perché del sostanziale fallimento dellunico tentativo serio di vero civismo. Se nessuno lo farà forse lattenzione ce la metterò io.
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