Si è chiusa ieri la campagna abbonamenti del Brescia Calcio. Ma il primo bilancio delle nuove rondinelle targate Massimo Cellino non è incoraggiante. Nonostante l’iniezione d’entusiasmo dovuta all’arrivo dell’imprenditore sardo, che – con Bonometti – ha salvato la società, infatti, lo scossone sul fronte degli abbonamenti non è arrivato.
I prezzi rimangono decisamente popolari, ma gli abbonamenti si sono fermati a quota 5.065. Addirittura 184 in meno di un anno fa, quando l’unico sogno era salvarsi e non fare un pericoloso scivolone verso il fallimento.
Cellino, che vanta un’esperienza di lungo corso nel calcio, ha investito, allargando la rosa a 36 giocatori e facendo crescere di oltre due milioni il monte stipendi. Ma non è bastato. Brescia, come ricorda Brescia oggi, è superata anche da città e province infinitesimamente più piccole – e in alcuni casi meno blasonate – come Cesena (9.414), Parma (9.282), Bari (8.581), Foggia (6.981) e Perugia (5.835). Ma si spera nel riscatto.
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