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Come reagire alla tragedia? | di Sandro Belli

di Sandro Belli – Troppe cose mi sembra siano andate ‘fuoristrada’. Dopo una tragedia e dopo ogni incidente molti singole persone e spesso intere comunità si scagliano violentemente contro presunti responsabili, urlando: ‘Noi conoscevamo i rischi e le possibili cause del disastro e… si doveva intervenire!’. Un fosso non pulito che ha aggravato l’alluvione, un tetto pericolante, la fragilità di un ponte che già riportava profonde crepe, un pazzo pedofilo che gira in città ec… Tutti sapevano, ma nessuno aveva né fatto né detto e scritto alle autorità preposte nulla. Nel frattempo un sindaco, magari entrato in funzione da poco, già diviene un colpevole, un mostro, anche se la comunità non si è mossa.

A mio parere, chi era a conoscenza di seri rischi e non li ha segnalati con insistenza o non ha contribuito con l’aiuto della comunità a eliminare i pericoli, non solo non ha diritto di urlare a disastro avvenuto, ma andrebbe in qualche forma punito.

Questo è il senso di un modo Civico di pensare. Questo è un principio cardine del Pensiero Civico, per il quale la più grande bestemmia è dire ‘non sono fatti miei… io non me ne occupo’ e non partecipare alla salute del proprio territorio, ciascuno con i propri mezzi.

Atto di terrorismo nella metropoli. Dopo tre giorni di indagini si scopre che i colpevoli sono ben conosciuti dalla polizia. Dopo dieci anni di carcere per rapina e droga e dopo esser stati trovati con esplosivo, hanno frequentato un gruppo estremista straniero. Ma erano liberi e non controllati. Potevano liberamente spostarsi in tutta Europa! Le vittime dell’attentato a chi devono inviare le loro giuste maledizioni?!

Il Pontefice, generosamente, si occupa molto dell’umanità: dei più deboli, delle scelte politiche sui migranti, dell’opportunità o meno di alcune leggi, di scelte di strategia sociale nazionale e internazionale, ma poco parla di Dio, che comunque è sopratutto trascendenza e spirito dell’universo. A chi deve rivolgersi un uomo veramente religioso? La religione non è principalmente il legame fra l’uomo e la divinità?

Perché i giornali e la televisione, nel dare le notizie del mondo, sono sopratutto bollettini di cronaca nera? Forse che i giornalisti (anche bresciani) siano sadici, o necrofori oppure non sapendo trovare altre notizie si divertono a dare in grande evidenza notizie di stragi, stupri, rinvenimento di cadaveri e simili?! Più la notizia è raccapricciante, più la ripetono, spesso a grandi titoli, a volte per settimane o per anni. Non si avvedono di quanto sia deprimente per il tenore di un popolo la continua, esagerata, ripetuta tempesta di tragedie?

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Redazione BsNews.it

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