C’è agitazione all’Università degli Studi di Brescia – che solo ieri è entrata nel gotha delle 150 migliori al mondo – a causa dello sciopero di 89 docenti e ricercatori per chiedere il riconoscimento degli scatti di anzianità. L’ateneo bresciano non è l’unico a vivere questa situazione di tensione, la protesta è diffusa un po’ in tutte le università italiane. A Brescia, però, è iniziato il blocco degli esami.
I docenti bresciani – fra cui spiccano i nomi di Saverio Regasto e Michela Tiboni – hanno tuttavia optato per uno sciopero “calmierato”: nel caso la sessione autunnale sia di un solo appello, il blocco diventa in realtà un rinvio di un paio di settimane. Nel caso gli appelli siano due – come riporta il Corriere Brescia -, almeno uno di questi sarà garantito. Ma se la data dellappello si rivelasse indispensabile al conseguimento del titolo finale per gli studenti, lappello dovrà essere garantito.
Con la loro protesta, docenti e ricercatori – che hanno già subito il blocco degli stipendi dal 2010 al 2016 – chiedono che venga riconosciuta l’anzianità di servizio, utile per calcolare il meccanismo di progressione di carriera. Al momento, però, dal Governo non paiono giungere cenni di intesa.
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