Omicidio di Yara, confermato l’ergastolo a Bossetti anche in appello. La sentenza è arrivata dopo la mezzanotte, ma non ha portato con sè clamorosi colpi di scena. A Massimo Bossetti, l’unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio avvenuto ormai sette anni fa, è stato confermato l’ergastolo. Lo hanno deciso i giudici togati del Tribunale di Brescia insieme con la giuria popolare dopo essersi chiusi in camera di consiglio dal mattino di ieri.
Alle 8.30 l’imputato aveva reso delle dichiarazioni spontanee in aula affermando che “Yara poteva essere mia figlia, la figlia di tutti noi. Solo un animale avrebbe usato tanta crudeltà”. L’operaio di Mapello, sposato e padre di tre figli, si è sempre dichiarato innocente, dichiarando che il suo è “il più grave errore giudiziario del secolo”. Ma dopo 15 ore di Camera di Consiglio, i giudici hanno deciso diversamente. Secondo quanto trapelato dai giornali, fra i giudici si sarebbe aperta una spaccatura sulla famosa prova del Dna, quella per i quali i legali di Bossetti hanno invocato più volte la super perizia per dimostrarne l’estraneità. Segno che qualche dubbio era stato instillato. Ma alla fine la super perizia non è stata concessa e l’ergastolo confermato.
Bossetti ha pianto alla lettura della sentenza che conferma l’ergastolo comminato in primo grado, ma i suoi difensori hanno già annunciato il ricorso in Cassazione.
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