Mentre infuria la polemica per la collocazione del “negher” di Paladino in piazza Vittoria e per le frasi di Massimo Minini sulla distruzione del Bigio, in rete impazzano le parodie del Colosso di Arturo Dazzi.
La statua avrebbe dovuto essere un simbolo di virilità fascista secondo gli intenti del regime, ma subito è diventata l’oggetto delle ironie dei bresciani che l’hanno ribattezzata Bigio e hanno chiamato il “bar delle ciape” il caffè impero, affacciato appunto sulle terga della scultura.
Su questa scia, oggi, stanno trovando grande popolarità le rielaborazioni grafiche di Ampelio Zecchini, noto barman bresciano che pochi giorni fa ha inaugurato il suo nuovo locale (La Riserva del Grande) a pochi passi da piazza Vittoria. I nomi, decisamente evocativi, sono: Bigis, Bigiotteria e Bigio Antonacci… Giudicate voi…
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