Nel 2017 produzione industriale in crescita, stabile lartigianato manifatturiero
Nel primo trimestre del 2017 – secondo una nota del Centro Studi AIB – lattività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane registra una nuova crescita, a certificazione del complessivo buono stato di salute dellindustria locale. Dopo un 2016 positivo, prosegue quindi il recupero del made in Brescia, favorito, tra laltro, dalla positiva evoluzione delle vendite, sia in Italia che sui mercati esteri.
Nel dettaglio, la produzione industriale segna un incremento congiunturale dell1,7%; il tasso tendenziale (ossia la variazione dellindice nei confronti dello stesso periodo dellanno scorso) risulta non negativo per la quattordicesima rilevazione consecutiva (+3,1%). Il tasso acquisito, ovvero la variazione media annua che si avrebbe se lindice della produzione non subisse variazioni fino alla fine del 2017, è pari a +2,7%. Il recupero dai minimi registrati nel terzo trimestre 2013 è dell11,4%: ciò riporta la produzione su livelli che non si toccavano dal lontano 2011.
Lartigianato manifatturiero bresciano – secondo quanto rileva lUfficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Brescia – chiude il primo trimestre dellanno con dinamiche tendenziali complessivamente positive. Nel periodo gennaio-marzo la produzione artigiana ha segnato una variazione, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a 3,1%, il fatturato è aumentato del 3,7% e gli ordini del 2,1%. Dal confronto territoriale, inoltre, emerge che lartigianato bresciano ha conseguito risultati in linea con la media lombarda.
Tuttavia le dinamiche appena descritte non vengono replicate da un punto di vista congiunturale. La produzione registra una variazione nulla, il fatturato una crescita dello 0,8%, gli ordinativi diminuiscono invece dello 0,8%.
I principali indicatori dellindustria:
- Con riferimento ai settori, lattività produttiva è aumentata significativamente nei comparti metallurgico e siderurgico (+4,7%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+3,3%), materiali da costruzione ed estrattive (+2,9%); è invece cresciuta con minore intensità per gli operatori del carta e stampa (+1,7%), dellabbigliamento (+1,5%), della meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (+1,3%), del chimico, gomma e plastica (+1,3%) e del tessile (+0,6%). Non si segnalano variazioni degne di nota nel settore maglie e calze, mentre la produzione è dichiarata in discesa nellagroalimentare e caseario (-1,2%), nel legno e mobili in legno (-1,2%) e nel calzaturiero (-3,1%).
- Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 34% delle imprese, diminuite per il 22% e rimaste invariate per il 44%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 26% degli operatori, scese per il 20% e rimaste stabili per il 54%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 29%, calate per il 17% e rimaste invariate per il 54% del campione.
- I costi di acquisto delle materie prime sono saliti per il 34% delle imprese, con un incremento medio dell1,8%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 18% degli operatori, per una variazione media dello 0,9%.
- Le prospettive a breve termine delineano una prosecuzione della fase di moderata espansione del manifatturiero provinciale, nonostante alcune incognite legate alle tensioni a livello internazionale. La produzione è prevista in aumento da 28 imprese su 100, stabile dal 65% e in flessione dal rimanente 7%.
- Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono previsti in aumento dal 32% degli operatori, stabili dal 61% e in calo dal 7%; quelli dai Paesi UE sono in crescita per il 17% degli operatori del campione, invariati per il 76% e in flessione per il 7%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari sono in incremento per il 28% delle imprese, stabili per il 68% e in diminuzione per il 4%.
- Il recupero del settore manifatturiero produrrà verosimilmente un incremento della domanda di lavoro: la manodopera è infatti attesa in aumento dal 13% degli intervistati, invariata dall84% e in diminuzione dal 3%.
I principali indicatori dellartigianato:
? Il fatturato del comparto artigiano segna una dinamica congiunturale positiva, pari allo 0,8%,sebbene in rallentamento rispetto al trimestre precedente. Più intensa, invece, la variazione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+3,7%), sostenuta dal fatturato interno (+3,3%).
? Gli ordini sono cresciuti del 2,1% rispetto allo stesso periodo dellanno scorso, trainati da entrambe le componenti. Gli ordini interni sono cresciuti, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, dell1,8%. Buona la dinamica degli ordini esteri (+4,9%) anche se nellartigianato, rappresentano una quota assai ridotta.
? Loccupazione chiude il primo trimestre con un risultato leggermente positivo (+0,5%) ma in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti. Diminuisce anche il ricorso alla Cassa Integrazione: la quota di imprese che ne ha fatto ricorso si colloca al 5,9% contro il 7,0% del trimestre scorso.
? Le attese degli imprenditori per il secondo trimestre dellanno sono moderatamente positive con riferimento alla produzione, alla domanda estera, alla domanda interna e al fatturato. Stabili, invece, le attese sulloccupazione.
LIndagine AIB viene effettuata trimestralmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero. Lindagine sullartigianato della Camera di Commercio, la cui fonte è lindagine congiunturale Unioncamere Lombardia, ha coinvolto 193 imprese della provincia, pari a una copertura campionaria del 100%.
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