Maura Rossi morì cinque anni fa nel letto della sua casa stroncata dalle esalazioni di monossido di carbonio. La donna aveva 42 anni. Per quella morte vennero rinviati a giudizio tre persone che avevano prodotto, installato e si occupavano della manutenzione della caldaia. Il Tribunale di Brescia, però, li ha assolti tutti e tre.
E’ stata la stessa accusa a richiederne l’assoluzione. Le perizie hanno mostrato che la caldaia ha funzionato male a causa delle incrostazioni che riempivano lo scambiatore, dell’ostruzione della condotta di areazione e della rottura del termostato. Queste tre condizioni hanno portato l’aria a saturarsi di monossido di carbonio che fu fatale per la donna. Condizioni, tuttavia, che non possono essere ricondotte – secondo il Tribunale di Brescia – ai tre imputati.
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