Ben 3,4 milioni di euro. E’ la cifra che la Regione Lombardia ha chiesto a 28 ex consiglieri regionali come danno patrimoniale e di immagine per le cosiddette spese pazze. Per loro l’accusa, a vario titolo, è quella di aver incassato tra il 2008 e il 2012 rimborsi non dovuti giustificati indebitamente come spese di rappresentanza.
La richiesta è stata formalizzata nel corso del processo che si sta svolgendo a Milano contro 57 consiglieri ed ex consiglieri accusati di peculato e, in alcuni casi, anche di truffa. Nel mirino della Regione sono finiti tutti coloro che non hanno deciso di aderire al rimbroso volontario e la cifra indicata ammonta al 50 per cento del danno che l’ente ritiene di aver subito.
Il conto più salato è quello che Palazzo Lombardia ha presentato all’ex capogruppo della Lega Nord Stefano Galli, da cui la Regione vuole 620.783 euro (per lui l’accusa ha chiesto anche una condanna a 6 anni). A seguire l’ex presidente del Consiglio regionale Davide Boni con 414.678 euro (oltre a 4 anni di reclusione). Mentre Per Renzo Bossi la richiesta è di 57.878 euro (2 anni e 10 mesi).
Si torna in aula il 10 luglio.
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