Industria 4.0, Sivieri risponde a Bonometti: non siamo lì a scaldare sedie
Con una lunga lettera aperta, il presidente di Api Douglas Sivieri risponde a Marco Bonometti che, secondo il quotidiano Bresciaoggi, aveva bollato come iniziativa utile “a scaldare le sedie” il tavolo sull’Industria 4.0 promosso da Api.
ECCO IL TESTO INTEGRALE
Caro Marco,
sappiamo che le occasioni conviviali si prestano a qualche frase di troppo, detta in compagnia al tavolo con gli amici, ma l’altra sera – in occasione di una cena promossa dal Rotary Club Brescia Sud Est hai fatto unaffermazione fuori luogo. Bollare il tavolo Industria 4.0 istituito in Camera di Commercio come iniziativa utile a «scaldare le sedie» (così riporta un tuo virgolettato il quotidiano Bresciaoggi nell’edizione di giovedì 20 aprile) è fuori dalle righe, offensivo non solo nei confronti di Apindustria, che ha inizialmente promosso l’iniziativa, quanto piuttosto nei confronti dei tanti soggetti istituzionali e associativi che, a titolo gratuito, ne fanno parte. L’idea del tavolo, che ha raccolto entusiasmo e partecipazione tra soggetti diversi, nasce proprio dalla consapevolezza che una partita così importante come quella dell’Industry 4.0 sarà vinta o persa da tutti, nessuno escluso. Non è questione che riguardi solo le imprese, come lasci intuire: no, riguarda tutti, perché tante saranno le conseguenze, anche di tipo sociale, di tale trasformazione.
Ottimista quale sono ho già manifestato fiducia rispetto al futuro occupazionale della nostra provincia, ma pensare che le trasformazioni produttive in atto e future non abbiano conseguenza alcuna, se non all’interno della fabbrica, è miope. Cambieranno gli equilibri sociali nella loro interezza. La scuola, che nasce per istruire e formare i cittadini di domani, dovrà cambiare ancor più rapidamente di quanto stia provando a fare. Le relazioni industriali e i rapporti con i sindacati dovranno cambiare, perché il lavoro come lo conosciamo cambierà profondamente in molti ambiti produttivi. La stessa Pubblica Amministrazione – troppo lenta nei cambiamenti, come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte – dovrà accelerare e adeguarsi alla realtà di un mondo mutato. Ecco caro Marco, e lo dico da imprenditore, penso che questa grande trasformazione non sia questione solo interna alla imprese, né tanto meno che saranno queste a salvare il mondo da sole, ma coinvolga tutti. Sono convinto che l’unione e la visione generale siano un’arma vincente, così come lo sono del fatto che l’idea del «faccio tutto io» sia invece uno dei freni alla possibile crescita della città e del territorio. Per il resto che dire: mi auguro che la Camera di Commercio e il presidente Ambrosi diano il giusto impulso al tavolo di confronto.
Con affetto
Douglas Sivieri
Presidente Apindustria Brescia
Presidente IT CORE