Venti anni di carcere e 200mila euro di risarcimento. Condanna confermata per Franco Mossoni, per cui la corte d’Assiste dall’appello di Venezia ha ribadito la sentenza inflitta nel 2015 dal Tribunale di Verona. Per i giudici, infatti, è senza ombra di dubbio il 59enne originario di Malegno l’assassino di Federica Giacomini, la ex pornostar 43enne brutalmente uccisa e gettata nelle acque del lago di Garda.
La donna, secondo l’autopsia, fu colpita a morte con un bastone. Un episodio di violenza che non sarebbe stato il primo: secondo i genitori della donna, infatti, Mossoni picchiava la ex fidanzata e la costringeva a prostituirsi per pagare i suoi debiti. Inoltre nel passato di Mossoni c’era un altro omicidio: quello di un presunto rivale in amore ucciso a colpi di pistola a Breno nel 1978.
A dare una svolta alle indagini sulla scomparsa di Federica era stato un espisodio del 16 febbraio 2014. Mossoni si presentò all’ospedale San Bortolo di Vicenza. Nel corso degli accertamenti gli agenti scoprirono che l’uomo divideva un appartamento (di fronte allo stesso ospedale) con Federica Giacomini, nota sexystar che operava con il nome d’arte di Ginevra Hollander, sparita da gennaio.
Dalle indagini emerse che Mossoni, fingendosi biologo, aveva fatto calare una bara nelle profondità del lago, spiegando che conteneva strumenti di misurazione. Quindi l’arresto e la successiva confessione.
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