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Il miracolo di San Faustino e Giovita? Se ne parla venerdì mattina in Cattolica

Per le celebrazioni dei Santi Faustino e Giovita, l’Università Cattolica organizza una giornata di studio sul miracolo avvenuto durante l’assedio di Brescia del 1438. Verranno anche illustrate la storia e la leggenda dei patroni bresciani. L’appuntamento è per venerdì 17 febbraio, ore 9.30, nella sala della Gloria.

13 dicembre 1438: il condottiero Niccolò Piccinino, alla guida delle truppe milanesi, cerca di impadronirsi della città di Brescia, ma i santi martiri Faustino e Giovita appaiono sulle mura e respingono l’attacco. La città è libera e d’ora in poi entrerà definitivamente nella sfera politica di Venezia. Di questo episodio, del contesto politico-militare in cui è ambientato, delle fonti medievali che lo riguardano, delle sue successive rielaborazioni di età moderna e dei mille riverberi che esso ha avuto nella cultura e nella vita religiosa bresciana si parla il 17 febbraio in un convegno alla Cattolica. Storici del medioevo e dell’età moderna, filologi, studiosi di letteratura italiana e di storia della liturgia sono chiamati attorno a questo miracolo per farne quella che nel titolo del convegno viene definita “l’anatomia”. Il convegno è organizzato nell’ambito dei festeggiamenti in onore dei patroni della città dall’Università Cattolica e dalla Confraternita dei SS. Faustino e Giovita, con il coordinamento scientifico del prof. Nicolangelo D’Acunto, ordinario di storia medievale e direttore del CESIME (Centro di Studi sugli Insediamenti Monastici Europei).

Al centro del convegno sta una domanda: si può fare la storia di un miracolo?

Gli illustri studiosi chiamati a rispondere a questo interrogativo rinunciano programmaticamente a stabilire se l’apparizione dei patroni sia davvero accaduta. Su questo non esistono evidentemente prove incontrovertibili. Sul piano scientifico, invece, è importante chiedersi come la narrazione di questo miracolo si sia costruita, in quali contesti e con quali modalità, perché la cosa assolutamente certa sul piano storico è che in una certa fase della storia bresciana la comunità cittadina ha sentito il bisogno di raccontare questo miracolo. Perché questo è accaduto? Perché i Bresciani del Quattrocento hanno voluto credere all’intervento dei ss. Faustino e Giovita? La risposta più immediata conduce alla considerazione della necessità di dare una sanzione religiosa al passaggio di Brescia dalla sfera d’influenza di Milano a quella di Venezia. Ma non basta. Occorre capire come si sia costruita questa narrazione, con quali tempi, se prima nei testi agiografici oppure nelle narrazioni storiche. Allora lo studio di come nel corso dei secoli questo miracolo è stato rivissuto nella liturgia, nelle arti, nella musica e dalla cultura popolare deve aiutarci a entrare nei meccanismi di costruzione dell’identità cittadina, che nella sua evoluzione secolare svela come i Bresciani hanno pensato se stessi, con i valori e le credenze alla base della loro convivenza.

 

 

 

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Redazione BsNews.it

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