Con una nota inviata in serata Banca Valsabbina commenta le indagini della Guardia di Finanza che hanno coinvolto 13 esponenti di vertice dell’istituto tra sindaci, dirigenti e consiglieri per l’aumento di capitale da 150 milioni di euro realizzato nel 2011 da Carife. In una nota i militari sottolineano che sono emerse responsabilità in capo a due delle quattro banche (la Banca popolare Valsabbina e la Cassa di risparmio di Cesena) coinvolte nel contestato, fittizio aumento di capitale.
ECCO IL TESTO:
La notizia di oggi va letta esclusivamente come un’estensione delle garanzie difensive a tutela dei soggetti che si sono occupati a vario titolo della vicenda, nella quale anche Banca Valsabbina è una vittima. La decisione di investire per acquisire una partecipazione di Cariferrara in aumento di capitale fu infatti presa con l’obiettivo di rafforzare il rapporto con un partner di business interessante (ricordiamo che nel 2011 Banca Valsabbina aveva acquistato da Cariferrara il Credito Veronese ) sulle base delle informazioni pubblicamente disponibili allepoca, che presentavano Cariferrara come una realtà in fase di rilancio.
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