“Non è una questione politica, ma umana. Ringrazio l’amministrazione per come ha lavorato in questi anni, ma francamente in questi due mesi e nell’ultima serata mi sarei aspettato un atteggiamento diverso da parte del sindaco e degli altri”. Il maestro Giulio Piccinelli – interpellato telefonicamente da Rovato.it – chiarisce la polemica andata in scena domenica al palazzetto dello sport, quando il corpo bandistico Luigi Pezzana stava eseguendo il concerto di Natale con musiche di James Curnow, Robert W. Smith, Jules Demersseman, Mark Camphouse e Franco Cesarini,\r\n\r\nNell’occasione, infatti, Piccinelli ha annunciato le proprie dimissioni e dichiarato al pubblico: “Tolgo il disturbo dopo 6 anni in cui Rovato mi ha dato tanto e in cui il corpo bandistico è cresciuto. Mi sarebbe piaciuto poter riferire nel corso degli anni a sindaco e assessore i progetti che stavamo affrontando ma non è mai stato possibile. Ringrazio tutti e saluto”. Parole al cui ascolto si sono alzati in piedi alcuni degli orchestrali, che hanno inscenato una protesta dotta citando un verso del poeta Whitman, reso celebre dal film l’Attimo Fuggente: “O capitano, mio capitano”.\r\n\r\nOra arriva anche il chiarimento di Piccinelli, che domenica non ha voluto trasformare il palco in un dibattito. “Io ringrazio l’amministrazione e le precedenti per questi sei anni passati insieme”, ha spiegato Piccinelli a Rovato.it, “ma non mi è piaciuto come sono state gestite le mie dimissioni, consegnate circa due mesi fa. Mi sarei aspettato che il sindaco o l’assessore competente mi interpellassero per avere un’occasione di confronto, invece non è successo. E durante il concerto finale il mio addio è stato sottaciuto, senza nemmeno un ringraziamento da parte del sindaco. Anzi: ho notato che il non ringraziarmi era voluto e non capisco questa bassezza. Mi spiace che i rapporti umani siano stati calpestati così”. Da qui, sottolinea, la protesta con la citazione di Whitman messa in atto da alcuni: “un ringraziamento da parte di alcuni componenti della banda, che hanno colmato la lacuna dell’amministrazione”. E mi stupisco che persone amiche non abbiano riconosciuto il valore umano della cosa.\r\n\r\nPiccinelli precisa anche che la scelta di dimettersi non era dovuta a divergenze con l’amministrazione, ma a “differenti vedute con alcuni componenti del consiglio che gestivano la banda”. Insomma: “niente di grave, ma gestire la situazione era complicato”. Ma sottolinea che con il sindaco non c’è stato “alcun chiarimento e alcun contatto” nemmeno dopo l’episodio di domenica.

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Redazione BsNews.it

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