L’An Brescia esce a testa alta dal debutto nella fase a gironi di Champions League: in casa dell’Olympiacos Pireo, le calottine bresciane vengono superate 8 a 4 (2-2, 2-0, 1-2, 3-0, i parziali) dopo aver dato del filo da torcere al team vice campione d’Europa. Il meno 4 del punteggio finale, non rende giustizia alla prestazione dei ragazzi di Sandro Bovo: nella tana di una delle compagini più attrezzate a livello internazionale, Brescia combatte con determinazione e con un’ottima organizzazione di gioco, difendendo con cuore e testa e senza mai rinunciare alle proprie sortite offensive. Nella sostanza, da parte di Presciutti e compagni, nessuna soggezione davanti allo squadrone ateniese: per oltre tre quarti di gara, l’An rimane saldamente in partita grazie al brillante comportamento in superiorità (4 su 5), dato che ben fotografa l’atteggiamento mentale dei biancazzurri. A metà dell’ultima frazione, alcuni episodi poco favorevoli uniti, forse, all’affiorare di un po’ di stanchezza, causano un lieve calo di lucidità sotto porta, e l’Olympiacos – dovendo fare i conti con un avversario, comunque, mai domo – ne approfitta per mettere al sicuro il risultato. Per l’An, la prima giornata di Champions riporta, sì, un esito non buono, ma, analizzando la performance, lo sguardo sul futuro è accompagnato da pensieri positivi.

«Nel complesso – dichiara il presidente Andrea Malchiodi -, i ragazzi hanno disputato un’ottima partita, il risultato è bugiardo. Alla luce di come ci siamo comportati, è stato un buon esordio su un campo molto difficile come può esserlo la piscina di una delle formazioni che puntano alla vittoria finale. Abbiamo difeso con efficacia e solo qualche frangente a noi poco fortunato, ha finito per segnare la gara: ad esempio, il loro primo gol a uomini pari, è nato da un tiro di Nora che è stato fermato dallo spigolo interno della traversa. Invece, la conclusione che, nel terzo tempo, li ha portati sul 5 a 3 ha toccato, sì, lo spigolo interno della traversa, ma poi non è rimbalzata fuori. Comunque, siamo venuti ad Atene con la curiosità di vedere a che punto eravamo rispetto a una squadra di vertice assoluto: ebbene, il divario non è ampio, abbiamo dimostrato che ci basta poco per essere in linea con i team di primissima fascia».       

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Redazione BsNews.it

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