A ottobre, dopo che il mese scorso erano giunti segnali di ripresa dell’inflazione (da sette mesi con segno negativo), si ripresenta il rischio di deflazione. Il tasso tendenziale registra infatti una variazione pari a -0,1, nonostante gli effetti inflattivi dell’inflazione ereditata da ottobre 2015. Il tasso congiunturale (variazione sul mese precedente), registra un -0,1%. L’indicatore di trend torna a far registrare una tendenza, sia pur lieve, alla deflazione.
L’analisi per tipologia di beni e servizi, evidenzia come restino solo i prodotti a media frequenza di acquisto quelli ancora interessati dalla deflazione, ancora una volta a causa della componente energetica, ma anche le altre componenti vedono un calo delle tendenze inflazionistiche. Il tasso tendenziale senza la componente energetica sarebbe a +0,3%. Le divisioni con andamento inflativo sono solo “Abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili” (+0,5%), e “Servizi sanitari” (+0,1%).Le divisioni in diminuzione sono: “Abbigliamento e calzature” (-0,5%), “Trasporti” (-0,5%), “Comunicazioni” (-0,4%), “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,2%), “Prodotti alimentari” (-0,1%), “Ricreazione, spettacolo, cultura” (-0,1%), “Servizi ricettivi e di ristorazione” (-0,1%).
Variazione nulla per “Mobili, articoli e servizi per la casa”, “Istruzione” e Altri beni e servizi”.
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