Prima uscita ufficiale, questa mattina, per il nuovo consiglio di amministrazione per la Fondazione Luigi Micheletti. Un “dream team” – per rubare un termine al basket – che promette di diventare sempre di più luogo di elaborazione culturale (non solo storica) e politica in città.

Di rilievo i nomi – tutti a gettone zero – indicati da Aldo Rebecchi, in collaborazione con la famiglia Micheletti e con il Comune e la Provincia di Brescia. Nel consiglio, infatti, siedono – su indicazione della Loggia – l’ex presidente di Brescia Mobilità Ettore Fermi, l’ex consigliere regionale di Sel Marco Mirko Lombardi, l’ex responsabile del dorso del Corsera Massimo Tedeschi e il commercialista Ferdinando Magnino. In quota Provincia rimane Carlotta Cardani fino al 2019, mentre in quota famiglia Micheletti sono stati confermati Aurelio Bertozzi (fino al 2019) e nominati l’ex sindaco di Brescia Paolo Corsini e il vicepresidente Giovanni Tampalini. Oltre a Bruna ed Anna Micheletti, che siedono in consiglio a vita in virtù dell’articolo 6 dello Statuto. Il direttore è confermato: Pierpaolo Poggio, in carica dal 2011.

A presentare il nuovo consiglio il vicepresidente Tampalini, mentre il direttore Poggio ha sottolineato il fatto che nel 2016 la Fondazione punterà molto sulla didattica. Quindi Rebecchi – dopo aver espresso soddisfazione per le nuove nomine – ha indicato lo stato del percorso che potrebbe portare all’identificazione di una sede unica per diverse fondazioni cittadine (in particolare Civiltà bresciana, Casa Memoria, Fondazione Trebeschi).

“Siamo in attesa della Loggia”, ha detto Rebecchi, “a giugno la sala studio Cavallerizza si sposterà nell’ex sede di Buonissimo. Il primo passo è capire quale sarà la destinazione della vecchia sede, se sarà utilizzata come San Barnaba oppure per altre destinazioni. Ma sarà fondamentale anche vedere il passaggio della nascita del Musil: i lavori dovrebbero partire il prossimo anno e questo aiuterà a la questione sedi”.

Per quanto riguarda invece le forme di sostentamento della fondazione, lo scorso anno i contributi privati sono stati circa l’80 per cento di quelli pubblici. Una quota che scenderà nel 2016 (30-35mila euro), ma a cui si sommeranno i finanziamenti per progetti specifici: insieme queste due voci pareggeranno i contributi pubblici (a cui, da quest’anno, si aggiungeranno anche 15mila euro dal Broletto).

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Redazione BsNews.it

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