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Valsabbina: azioni in calo a causa dei mercati, ma la banca è solida

“Occorre saper distinguere, nel caso della Valsabbina, il valore effettivo della Banca – rappresentato da un patrimonio netto di oltre 11 euro per azione, dalla solidità dei coefficienti patrimoniali e da una riconosciuta capacità reddituale nel tempo – dal prezzo dell’azione, che è influenzato dai diversi fattori congiunturali sopra richiamati”. Cioè il fatto che “nelle prime settimane di negoziazione, tuttavia, l’andamento del prezzo ha risentito della temporanea fase di sospensione dell’attività di raccolta degli ordini” e il “generale andamento borsistico dei titoli bancari da inizio 2016 (…) che ha evidenziato una generalizzata e pesante riduzione delle quotazioni”.

In questo passaggi si sintetizza tutta la lettera inviata da Valsabbina ai propri soci. Un lungo documento in cui l’istituto di credito cerca di fare chiarezza sull’andamento del titolo, spiegando il forte calo degli ultimi anni con fattori esterni alla banca e ribadendo comunque la solidità dell’istituto.

ECCO UNO STRALCIO DELLA LETTERA

I FONDAMENTALI DELLA BANCA E L’ANDAMENTO DEL TITOLO I risultati ottenuti nel miglioramento del costo medio della raccolta, l’ulteriore crescita dei ricavi netti generati dal collocamento di prodotti e servizi e il significativo contenimento dei costi operativi hanno consentito di mantenere anche nella prima parte del 2016 – come in precedenza illustrato – un risultato economico positivo, nonostante le significative difficoltà del contesto economico e di mercato che hanno condizionato for- temente l’andamento del sistema bancario, salvaguardando quindi il valore del nostro Istituto.

La vitalità della Banca è testimoniata inoltre dalle diverse iniziative – sopra riportate – finalizzate alla crescita dimensionale e alla ulteriore quali cazione dei servizi rivolti alla clientela. Nonostante tali importanti segnali di “salvaguardia del valore” e di “vitalità progettuale” si è assistito tuttavia nelle ultime settimane ad un andamento negativo del prezzo del titolo.

Come noto, dal 18 luglio scorso è ripresa l’attività di raccolta ordini relativa alle azioni ordinarie del nostro Istituto, temporaneamente sospesa a seguito dell’impossibilità di proseguire attraverso il precedente sistema di scambi organizzati gestito dall’Istituto Centrale delle Banche Popolari (I.C.B.P.I.). Il passaggio obbligato, a seguito dell’introduzione della nuova normativa e della comunicazione di chiusura del mercato di I.C.B.P.I., alla negoziazione del titolo sul mercato HI-Mtf (piattaforma esterna istituita in conformità alla Direttiva MiFid e riconosciuta dalla Consob), rappresenta un importante passo in avanti per favorire gli scambi e con l’intento di migliorare la liquidità del titolo stesso.

Nelle prime settimane di negoziazione, tuttavia, l’andamento del prezzo ha risentito della temporanea fase di sospensione dell’attività di raccolta degli ordini, con la conseguenza che le proposte di vendita hanno superato quelle in acquisto, determinando una progressiva riduzione del valore dell’azione. Anche la limitata conoscenza dei meccanismi di determinazione del prezzo in occasione delle aste settimanali – meccanismi che ci si augura possano essere rimodulati per impedire condotte speculative finalizzate a deprimere il prezzo – ha contribuito alla riduzione della quotazione, per effetto della contemporanea presenza di numerosi ordini di vendita “al meglio” e pochi ordini di acquisto. L’inserimento di ordini “al meglio”, in un mercato non ancora sufficientemente liquido, ha l’effetto di deprimere la quotazione. E’ opportuno specificare che qualunque sia il livello raggiunto dal prezzo, non è intaccato di certo il patrimonio della Banca, costituito dai versamenti dei Soci e dagli utili accantonati in oltre cento anni di storia. Oltre a tali aspetti, di natura tecnica, va sottolineato che la dinamica del titolo Valsabbina ha risentito del più generale andamento borsistico dei titoli bancari da inizio 2016: andamento che ha evidenziato una generalizzata e pesante riduzione delle quotazioni – spesso accentuata da pressioni speculative incontrollate e infondate – che non riflettono l’effettivo valore economico e patrimoniale delle banche.

Occorre dunque saper distinguere, nel caso della Valsabbina, il valore effettivo della Banca – rappresentato da un patrimonio netto di oltre 11 euro per azione, dalla solidità dei coefficienti patrimoniali e da una riconosciuta capacità reddituale nel tempo – dal prezzo dell’azione, che è influenzato dai diversi fattori congiunturali sopra richiamati.

Con diamo che, una volta esauritasi l’attuale fase negativa dei mercati finanziari, la quotazione del titolo possa tornare a riflettere nuovamente il vero valore di Banca Valsabbina che è dato dalla sua solidità patrimoniale. La nostra Banca è l’unica ormai nel territorio regionale ad esprimere la vocazione e la responsabilità dell’appartenenza al credito popolare e cooperativo e il suo positivo avviamento in termini di radicamento territoriale e di consolidate relazioni con le famiglie e le piccole e medie imprese dei territori serviti.

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Redazione BsNews.it

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