Le polemiche, ancora una volta, non mancheranno. L’amministrazione comunale di Rovato guidata da Tiziano Belotti, infatti, ha fatto affiggere in tutti gli edifici pubblici di sua competenza un cartello di divieto d’accesso con il volto coperto, come previsto dall’Art. 5 della Legge 22 maggio 1975, n. 152: E’ vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. Una iniziativa fortemente voluta dal Carroccio.
Nulla di nuovo quindi. – si legge sul sito della sezione Locale della Lega – Si tratta solo di ribadire molto chiaramente quello che stabilisce una legge nazionale. Riteniamo che per prima cosa si debba garantire la massima sicurezza nei luoghi pubblici e pensiamo che questa “vecchia” legge sia ancora uno strumento molto efficace. Negli edifici della Regione Lombardia questo divieto è stato ribadito con cartelli simili ai nostri già all’inizio del 2016. Noi dobbiamo tutelare i nostri cittadini. Prima viene la sicurezza della collettività. È inammissibile, ad esempio, che una mamma islamica con il volto totalmente coperto dal burqa entri in una scuola pubblica per riprendere il figlio, magari pensando che gli insegnanti la riconoscano. A Rovato questo è già accaduto – conclude la Lega – e noi non lo tollereremo più.
LA REAZIONE DEL PD
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