La Procura di Brescia ha sequestrato 4mila forme di Grana Padano realizzate con latte contaminato e ha iscritto nel registro degli indagati più di trenta persone tra allevatori e produttori di latte di cinque aziende casearie tra Lago di Garda e Bassa bresciana.
All’origine dell’indagine un controllo dei Nas, che hanno rilevato in una forma di grana la presenza di aflatossine, sostanze cancerogene prodotte da funghi presenti nel mais e trasmessi alle mucche attraverso il mangime. Agghiaccianti i livelli raggiunti, tra le 5 e le 160 volte superiori ai limiti di legge.
Secondo l’inchiesta anche chi era incaricato ai controlli non avrebbe segnalato le anomalie, oltre agli allevatori quindi il cerchio delle indagini si è esteso all’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, oltre ad altri tre istituti di controllo con sede nel Bresciano e nel Cremonese. Al momento, tuttavia, i vertici di queste realtà non sono indagati.
Ambrosi e Centrale del Latte, invece, hanno denunciato le anomalie riscontrate sul prodotto. Grana Padano, intanto, rassicura i consumatori affermando che i pezzi prodotti con latte contaminato sono stati bloccati in magazzino e non sono quindi arrivati sulle tavole dei clienti.
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