Dal 2006 la temperatura delle acque profonde del lago di Garda continua a salire: in 10 anni è passata da 7.6 a 8.6 gradi. Un fattore preoccupante per gli esperti, sintomo di quel surriscaldamento globale del quale si parla da anni.
Rispetto ai mari i laghi aumentano di calore di ben tre volte e se, come nel caso del Garda, non c’è un rimescolamento delle acque – che genera raffreddamenti – la temperatura non arresta la sua salita. "Ora sono nove anni che le acque del Garda non si mescolano più. E questo – spiega il limnologo Nico Salmaso, ricercatore della Fondazione Mach-San Michele all’Adige, al Corsera – presenta problemi di riossigenazione». E di qualità delle acque. Solo raffreddandosi, infatti, l’acqua di superficie accumula peso e scende verso il basso, facendo poi salire quella che è in profondità.
Al contrario, con il surriscaldamento il lago è «fermo». " Cosa che renderebbe parte delle acque impossibili da bere, fattore negativo visto che i bacini di acqua dolce sono considerati una risorsa per quando si scioglieranno i ghiacciai. Per salvaguardare il lago è quindi necessario, come scrive il quotidiano, evitare anche la proliferazione delle alghe e su questo, il Benaco, registra una fioritura algale in diminuzione, grazie alle depurazioni messe in atto.
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