Con un comunicato i rappresentanti bresciani del M5S tornano ad alzare il velo sulla questione Mille Miglia e Chopard e annunciano di voler “coinvolgere i Ministeri dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze, e anche quelli della Difesa, delle Infrastrutture e dei Trasporti, che con un loro delegato fanno parte dell’assemblea ACI, per fare chiarezza su questa vicenda e sulle altre ombre che avvolgono l’Automobile Club Bresciano”.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO

L’Automobile Club Brescia (ACI), ente pubblico, avrebbe ceduto i diritti del marchio 1000 Miglia per vent’anni a Chopard, società privata con sede in Svizzera. Il tutto senza gara e senza trasparenza. Anzi, con un accordo secretato, manco fosse un gruzzoletto da nascondere in una banca elvetica.

Questione di abitudine forse, per un certo tipo di bresciani. Cosa sta succedendo? I portavoce bresciani del M5S vogliono la verità sul destino di un marchio tanto importante per la nostra città.
«Coinvolgeremo i Ministeri dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze, e anche quelli della Difesa, delle Infrastrutture e dei Trasporti, che con un loro delegato fanno parte dell’assemblea ACI, per fare chiarezza su questa vicenda e sulle altre ombre che avvolgono l’Automobile Club Bresciano. Perché di mezzo non c’è solo la presunta svendita di un marchio di prestigio. C’è molto altro nella mala gestione dell’A.C. Brescia. A partire dalla controllata “1000 Miglia S.r.l.” -costituita dall’ex presidente Aldo Bonomi, che ha portato al dissesto finanziario e al commissariamento del club- fino alle recenti manovre del presidente “auto-eletto” Piergiorgio Vittorini, anch’esso in attesa di commissariamento, non essendo stato approvato il bilancio di esercizio al 31/12/2014 da parte dell’assemblea dei Soci. Se un commissario dovrà esserci, auspichiamo che sia libero e indipendente, e che la sua scelta avvenga in modo aperto e trasparente (pare che qualche furbastro si stia invece già muovendo a Roma per trovare chi meglio lo aggrada).»
Sul mandato di Vittorini ci sarebbe poi molto altro da dire. Recentemente, il presidente di A.C. Brescia avrebbe dichiarato che non non renderà disponibili i contratti con Chopard (andando di fatto contro la sentenza del TAR).
A queste dichiarazioni è seguita la nomina, da parte del consiglio direttivo della controllata “1000 Miglia S.r.l.”, di Aldo Bonomi alla presidenza della stessa. Quel Bonomi già rinviato a giudizio per le presunte irregolarità che ne hanno viziato l’elezione a presidente di A.C. Brescia nel 2009, e per le quali è imputato insieme a Roberto Gaburri in un procedimento penale in cui A.C. Brescia si è costituito parte civile.
A.C.I. è un ente pubblico, preposto a servizi di pubblico interesse, che dovrebbe tutelare un marchio storico come 1000 Miglia. Per quanto tempo ancora 1000 Miglia sarà una fonte di guadagno solo per pochi privati senza scrupoli? Il nostro obiettivo è riportarla ai cittadini bresciani, affinché torni ad arricchire la nostra storia e la nostra cultura.

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Redazione BsNews.it

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