Caso potatura a Bagnolo, Il Comune ai Florovivaisti: il volontariato civile non si ferma

“In tutta sincerità riteniamo del tutto pretestuosa l’iniziativa. Possiamo solo dire che proseguiremo nel nostro percorso che in questi anni ci ha permesso di fornire servizi preziosi alla comunità di Bagnolo, risparmiando cifre davvero importanti”. Con queste parole il sindaco di Bagnolo, Cristina Almici, e la squadra dei volontari che dal 2011 ad oggi si è occupata della cura del verde pubblico (della quale hanno sempre fatto parte pure gli assessori Pietro Sturla, Sergio Fioletti e Paolo Lanzani) rispondono con determinazione all’iniziativa della presidente dell’Associazione Florovivaisti Bresciani, Nada Forbici, che ha presentato un esposto alla Corte dei Conti ipotizzando un danno al patrimonio comunale legato all’intervento dei volontari.

“Se analizziamo come si sono svolte le cose – proseguono la Almici ed i suoi assessori – risulta molto difficile capire le ragioni che sono alla base di un simile gesto che, comunque, non ci intimorisce né ci fa cambiare idea. In effetti basta ricordare come si sono svolte le cose per comprendere che l’esposto può essere legato a semplici esigenze della categoria o a mere ragioni politiche. In entrambi i casi non ci sono ragioni sostanziali né di diritto per far state in piedi una simile pretesa. Riferendoci al caso in questione, non dobbiamo dimenticare che i volontari, quando nel 2011 abbiamo deciso di adottare questa iniziativa per cercare di portare avanti alcuni servizi erogati da un Comune che abbiamo “ereditato” dalla precedente Amministrazione in una fase di pre-dissesto, i volontari che hanno cominciato a dedicarsi alla cura del verde non hanno fatto altro che seguire le indicazioni della ditta, regolarmente autorizzata, che all’epoca era già intervenuta in viale stazione, in via Verdi e in via Roma. Un rapporto di collaborazione che abbiamo deciso di interrompere per specifiche ragioni di risparmio che, però, è bene rimarcarlo, non hanno influito sulla qualità del servizio e non hanno “inferto sofferenze alle piante”. Gli assessori che con grande disponibilità si sono prestati a questo lavoro, dedicando tante ore del loro tempo libero (domeniche e festivi compresi) insieme ai volontari, hanno appositamente seguito alcuni corsi, come quello sulla sicurezza, quello sulla potatura (che si è svolto a Ghedi) e, addirittura, quello espressamente riservato all’utilizzo della piattaforma. Un’altra cosa che dobbiamo rimarcare riguarda anche la richiesta che abbiamo fatto agli agronomi di seguire i nostri lavori offrendoci i loro consigli e suggerimenti. Purtroppo, forse anche perché il nostro invito presupponeva un intervento gratuito, non abbiamo mai visto presentarsi nessuno, nonostante tutto questo irresistibile amore per il verde da più parti reclamizzato. Il lavoro che abbiamo fatto, così come lo smaltimento delle relative ramaglie, è stato condotto nel modo più corretto e regolare. Il tutto guidato dall’obiettivo primario di mettere in sicurezza il verde pubblico e di rispondere alle esigenze che di volta in volta venivano avanzate dai cittadini. Non si è voluto arrecare danno a nessuno (categorie lavorative comprese) e né, tanto meno, svilire il ruolo degli amministratori, come ci è stato rimproverato a più riprese dall’opposizione, che ha sempre osteggiato e deriso questa attività fatta esclusivamente con l’intento civico di favorire la nostra comunità e le casse comunali”.

Un aspetto quest’ultimo che è stato alla base di un’esperienza che, sostanzialmente, ha fatto scuola in diversi paesi della provincia di Brescia: “Il Comune di Bagnolo è stato il primo che ha deciso di utilizzare i volontari per garantire alcuni servizi nonostante tutti i tagli ai trasferimenti statali che sono stati operati in questi anni dai vari Governi che si sono succeduti. Le risorse sono diminuite in modo costante e noi ci siamo trovati nella necessità di doverci dare da fare nel modo più concreto per rispondere alle istanze della popolazione. Con il passare del tempo e il perdurare della crisi che ha messo in difficoltà tante famiglie, ai volontari abbiamo deciso di unire anche i lavoratori socialmente utili ed abbiamo utilizzato lo strumento dei voucher (a tutt’oggi ci sono più di venti tra uomini e donne che hanno usufruito di questa opportunità) per creare lavoro per persone che ne avevano bisogno. Si è formata così una vera e propria squadra che si è dedicata a “lavori civici”, visto che le mansioni svolte non sono state solamente legate alla cura del verde pubblico, ma anche a sostegno a compiti di segreteria o ad alcuni traslochi che stiamo eseguendo. Tutto questo, al di là degli attacchi e delle derisioni subite, ha avuto l’innegabile risultato di salvaguardare le casse del Comune (che nel frattempo siamo riusciti a condurre fuori dalle secche del pre-dissesto), di offrire lavoro a persone e famiglie che ne avevano estremo bisogno e mantenere servizi che, in altro modo, ben difficilmente avrebbero potuto essere erogati (solo l’area dei servizi sociali abbiamo voluto fosse preservata dai tagli che si sono resi necessari in seguito alle minori risorse a disposizione), con conseguenze che si possono facilmente intuire. Ci rende orgogliosi poter dire che sono state diverse le Amministrazioni che hanno seguito il nostro esempio e non solo in provincia di Brescia. Un disegno che certo non verrà lasciato a metà solo per una sterile presa di posizione che punta a non privare una categoria di una eventuale fonte di guadagno. L’interesse principale in tutta questa vicenda è sempre stato quello di garantire un servizio efficiente e di offrire un risparmio (e di conseguenza un beneficio) alle casse del Comune e al suo patrimonio. Il tutto trasmettendo ai nostri cittadino un invito per un impegno civico in favore della loro stessa comunità che si è rivelato importante e prezioso. Il resto preferiamo lasciarlo ai vuoti interessi di parte o di una certa politica nella quale non vogliamo affatto riconoscerci!”.

 

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Redazione BsNews.it

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