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Salvini in piscina a Palazzolo, Zanni risponde a Lancini: polemica falsa e strumentale

Dopo il duro attacco dell’ex sindaco di Adro Oscar Lancini ai danni del primo cittadino di Palazzolo, Gabriele Zanni (Pd) per una presunta chiamata di quest’ultimo al gestore della piscina comunale del paese in cui l’avrebbe “minacciato” di non far entrare il leader leghista Matteo Salvini, il rappresentante del pd ha risposto con un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook ricordando le parole del gestore: “ Non ho ricevuto nessuna minaccia dall’amministrazione”, ma oltre al fatto che “non stata negata alcuna autorizzazione per ogni tipo di attività politica”.

DI SEGUITO IL TESTO INTGRALE DEL POST:

In questi giorni è partito una sorta di linciaggio mediatico nei miei confronti, con tanto di titoloni anche su quotidiani nazionali, che nemmeno si sono premurati di sentire la mia versione dei fatti, perché in qualche modo avrei fatto delle presunte pressioni sul gestore della piscina a Palazzolo per non ospitare Matteo Salvini, che lì terrebbe un aperitivo domenica prossima. Non c’è da stupirsi visto che come al solito la questione è stata sollevata ad arte forse per fare un po’ di pubblicità all’evento. "Il Giornale" parla addirittura di scandalo e titola: "Il sindaco Pd minaccia il gestore della piscina: Non far entrare Salvini". Peccato che nell’articolo poi si riferiscano le parole del gestore che testualmente dice: "Non ho ricevuto nessuna minaccia dall’amministrazione".

Ma da questo, in pieno stile social network, una valanga di pecoroni impegnati nella peggior specie d’insulti, commenti indegni e penosi in primo luogo per chi li pronuncia. Soliti cliché questi si di stampo nazista: "zecche, comunisti, fascisti di sinistra, denunciate il sindaco…". E chi più ne ha più ne metta. Nessuno a cui sia venuto in mente che per ogni tipo d’incontro pubblico di carattere politico in luogo pubblico, è dovere dell’amministrazione verificare che vi siano le autorizzazioni prescritte. Come succede anche per un semplice gazebo di propaganda politica. In realtà è stato lo stesso gestore a contattare l’amministrazione per chiedere se vi fossero preclusioni.

Allo stesso è stato riferito che se l’incontro rimaneva un semplice incontro privato non vi era alcun problema. E così pare fossero gli accordi tra il gestore ed i leghisti. L’apparire di manifesti che pubblicizzavano l’evento ha fatto necessariamente diventare l’evento come un incontro politico pubblico. Non mi sono però sognato di accusare il gestore della piscina di fare propaganda politica, Ho semplicemente fatto notare l’inopportunità di un incontro politico in una piscina comunale, seppur gestita da privati. Essendoci altri luoghi anche pubblici deputati per quel tipo di manifestazioni.

Ma la cosa più ridicola è che gli attuali "difensori della democrazia", che hanno urlato ad una presunta libertà di espressione negata, a cui non è mai stata negata alcuna autorizzazione per ogni tipo di attività politica, e me ne guarderei bene, sono gli stessi che nella precedente amministrazione quando governavano, hanno letteralmente segato due bacheche utilizzate da tempo immemore dall’opposizione per fare informazione/propaganda. E’ la stessa Lega, il cui consigliere che ha scatenato questa polemica tanto becera, quanto inutile, quando si è trattato di votare per allungare le garanzie comunali per consentire alla piscina di restare aperta, stante le difficoltà dovute a come era stata impostata l’operazione da una delle precedenti amministrazioni a trazione leghista, ha abbandonato l’aula.

Come al solito chi crea i problemi, che rischiano di ricadere su tutti i cittadini, poi se ne lava le mani, lasciando ad altri l’onere di risolverli. Questa è l’unica vergogna ed il paradosso. Perché proprio chi governa oggi a Palazzolo ha contribuito a tenere aperta la piscina, dove domenica Salvini e soci potranno tranquillamente bersi un aperitivo tanto sospirato e fondamentale per la democrazia italiana.

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Redazione BsNews.it

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