Il comitato Difendiamo i nostri figli raccoglie le firme per bloccare le unioni civili
Dopo la decisione dei giudici di Straburgo di sanzionare l’Italia per la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali e l’invito a introdurre il riconoscimento legale delle unioni tra persone dello stesso sesso, il presidente nazionale del comitato “Difendiamo i nostri figli”, il bresciano neurochirurgo della Poliambulanza, Massimo Gandolfini, ha annunciato l’avvio di una petizione per bloccare il ddl Cirinnà (che propone la possibilità per tutti, eterosessuali e omosessuali, di unirsi civilmente), al momento fermo al Senato a causa della contrarietà del Nuovo Centro Destra di Alfano.
In una nota divulgata dal Comitato il presidente Gandolfini spiega le motivazioni della petizione: “Mercoledì prossimo, con un gazebo davanti al Senato, cominceremo a raccogliere le firme per una grande petizione nazionale – si legge nel comunicato diffuso dal comitato -, se la proposta di legge Cirinnà sarà approvata entro l’anno senza modifiche, i bambini vedranno sacrificato il loro diritto a nascere e a vivere con la loro mamma e il loro papà per favorire invece il capriccio delle coppie gay che potranno acquistare i figli sul mercato degli uteri in affitto. Anziché stare con la gente e arginare la colonizzazione ideologica il ministro Boschi preferisce dare ascolto alle burocrazie europee che vogliono aprire le porte del nostro Paese a ideologie antiumane”.