(a.t.) “Sergio Marchionne in questi anni ha messo in campo tanto, tanto coraggio. Lo stesso coraggio che hanno dimostrato le imprese bresciane che hanno realizzato l’Albero della vita: simbolo dell’orgoglio di Expo, dell’Italia e di Brescia”. Così il presidente degli industriali bresciani Marco Bonometti ha aperto di fatto l’assemblea annuale di Aib, che si è tenuta stamattina negli spazi della Fiera. Grande assente all’appuntamento il presidente di Fiat, che ha dato forfait per colpa della sciatica. Ma Marchionne è stato comunque presente. Nell’intervento di Bonometti, appunto. Come nella prima presentazione bresciana della nuova Alfa Giulia, a cui sia Bonometti sia il presidente nazionale di Confindustria Giorgio Squinzi hanno dedicato parole importanti (“ecco cosa riescono a fare gli italiani”, ha detto il primo, “è talmente bella che tornerò ad essere alfista”, ha aggiunto il secondo).

Nel suo discorso, come sempre, Bonometti ha toccato i principali temi che riguardano la Leonessa e l’Italia. “Apprezzo gli sforzi di Renzi per costruire sistema politico più moderno”, ha detto, “ma i tempi si stanno dilatando troppo: le riforme segnano il passo. Ci sono fatti positivi come il Jobs act, ma non bastano. La modernizzazione deve procedere e il passo deve essere veloce. Dall’economia arrivano segnali incoraggianti”, ha aggiunto, “ma il nostro miglioramento è troppo lento e rischiamo di perdere l’occasione”. I temi chiave sono quelli di sempre: fisco, burocrazia, certezza del diritto ed Europa (che deve essere “politica ed economica”). Come non nuova è la “bacchettata” a quella parte del sindacato che Bonometti accusa di essere un freno per la ripresa: “Vedo una situazione di tranquillità solo apparente, dettata dalla crisi”, ha sottolineato, “ma il fuoco cova sotto la cenere. Alcune organizzazioni continuano a lavorare per il presente e non per il futuro”.

Ancora, Bonometti è tornato sulle questioni bresciane ribadendo la necessità di stare “uniti per cambiare e fare in modo che la Leonessa continui a recitare un ruolo da protagonista”. Il presiente di Aib ha citato la nuova Camera di commercio, con “l’azzeramento dei compensi e la riorganizzazione delle partecipate”, per poi concentrare l’attenzione sull’aeroporto: “Su questa strada resta ancora molta strada da fare e sappiamo che Bergamo è una realtà importante, anche nelle dinamiche nazionali. Non vogliamo abbandonarci a facili entusiasmi, ma sia chiaro: per noi Montichiari è una sfida, non un capriccio”.

Infine l’appello all’intero Paese perché faccia uno scatto e torni ad essere “sicuro e accogliente”, un “tesoro” per chi arriva. “Chi non è capace a fare questo se ne vada a casa”, ha tuonato Bonometti all’indirizzo della classe dirigente italiana. Prima di chiudere con tre incitazioni non certo casuali per chi lo conosce: “Viva l’industria, viva la Repubblica, viva l’Italia”.

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Redazione BsNews.it

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