Gireranno armati di penna in difesa dellomone più discusso di Brescia. Loro sono quelli dellAssociazione Tricolore, lui è il Bigio, la statua del Dazzi relegata nel magazzino di via Rose di Sotto, in attesa di conoscere il suo destino. La situazione in città è chiara: il sindaco non la vuole in piazza Vittoria, mentre il vicesindaco sì. LAnpi è pronta a dare battaglia nel caso di un ritorno, voluto invece da anni dallex assessore ai Lavori pubblici Mario Labolani (che ne ha promosso il restauro), sostenuto dal consigliere della Lega Nicola Gallizioli e da Viviana Beccalossi, assessore in Regione. Questa non è una battaglia ideologica: culturale e apartitica, piuttosto, e condivisa da gente di sinistra dichiara al Corsera il presidente Dario Brambilla -. Non tocca alla politica prendere la decisione sul Bigio: vogliamo che torni sul piedistallo. Non metterlo significherebbe cancellare il passato, aggiunge Brambilla, sottolineando che la soprintendenza è daccordo con noi. Lobiettivo è raccogliere 1000 firme entro settembre e poi 10mila per indire il referendum.
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