Marino Andolina è l’unico dei cinque ai domiciliari per il caso sulla somministrazione di terapie con cellule staminali per malati affetti da gravi patologie neurodegenerative ad aver risposto alle domande dei giudici. Gli altri quattro si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia che si è svolto questa mattina nel Tribunale di Brescia.
L’inchiesta infatti è partita dalla Procura di Brescia e dalla pm Valeria Bolici. Andolina, che era già stato coinvolto nell’inchiesta sul caso Stamina, ha deciso di rispondere alle domande del pm Carlo Bianchetti ma non a quelle dei cronisti che lo attendevano fuori dal Palazzo di Giustizia che hanno ricevuto un semplice “speriamo bene” dal suo avvocato. Si sa solo che l’interrogatorio è andato avanti per due ore.
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