E’ finito nei guai un bresciano titolare di un’azienda vitivinicola a Lazise: il Corpo Forestale dello Stato ha accertato che l’uomo vendeva bottiglie con etichette blasonate che non rispecchiavano il contenuto, che invece era semplice vino da tavola. Come scrive il Corsera, sono state trovate 500 bottiglie con etichetta la dicitura «Ripasso Bonarda», usurpando il termine «Ripasso», riservato alla denominazione di origine controllata «Valpolicella Ripasso». Ma anche uno spumante chiamato «Chiare’» che evoca il «Chiaretto» riservata ai vini a denominazione di origine, in particolare il Bardolino e il Garda. L’operazione è stata svolta in collaborazione con Siquria Spa, con il Consorzio Tutela del Bardolino e con il Consorzio Tutela dei Vini della Valpolicella di San Pietro in Cariano. Secondo la Forestale l’azienda applicava le etichette fasulle a seconda delle richieste e lo faceva da anni. Per il titolare è scattata una sanzione amministrativa.
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