Arresto militante Magazzino 47: l’accusa è devastazione
E’ stato portato nel carcere di Brescia con l’accusa di devastazione il 30enne di Brescia vicino al Magazzino 47, arrestato questa mattina, insieme ad un altro di Bologna, per gli episodi avvenuti nella città di Cremona il 24 gennaio di quest’anno durante la manifestazione nazionale antifascista promossa dai centri sociali locali come risposta ai fatti che si erano verificati la settimana precedente quando, durante una rissa, fu gravemente ferito un esponente del centro sociale Dordoni di Cremona, Emilio Visigalli, a opera di alcuni membri di Casa Pound.
In quell’occasione alcuni esponenti del centro sociale Dordoni e di Casa Pound, si affrontarono nei pressi dello stadio, dove da poco era terminata la partita Cremonese-Mantova, e durante la rissa Visigalli venne colpito con una spranga di ferro alla testa e, successivamente, con calcia e pugni mentre era in terra. A seguito delle ferite riportate, Visigalli entrò in coma dal quale ne uscì solo dopo diverse settimane. In risposta venne indetta una manifestazione nazionale antifascista che però aveva come obiettivo colpire la sede di Casa Pound: le forze di polizia lanciarono anche lacrimogeni per far fronte ai ripetuti lanci di pietre, bottiglie, fumogeni, bombe carta e anche bottiglie incendiarie.
Proprio nel corso della manifestazione, alcuni gruppi sparsi di persone presero d’assalto, con spranghe, picconi e bastoni, le diverse banche che si trovavano nelle vie vicine alla sede del movimento di destra, distruggendo vetrine e sportelli bancomat. Inoltre, mentre i manifestanti facevano rientro verso la sede del centro sociale o verso i mezzi utilizzati per arrivare in città, un gruppo si diresse verso la sede della Polizia Locale devastandola. L’attività d’indagine, tuttora in corso, grazie ai numerosi filmati raccolti e visionati, ha permesso d’identificare le due persone arrestate questa mattina dal personale della DIGOS di Cremona, Brescia e Bologna, riconosciuti e identificati nonostante fossero nascosti in volto e nei loro confronti è stata formulata l’ipotesi di reato di devastazione. I due soggetti, trentenni, sono rispettivamente residenti a Brescia e a Bologna e sono dei noti esponenti dell’area antagonista.
Già il 30 marzo scorso la Polizia aveva arrestato due soggetti, gravitanti nell’ambito della locale area anarchica, resisi responsabili di danneggiamenti ai danni di alcuni istituti bancari e dell’assalto al Comando della Polizia Municipale. Le persone arrestate sono state portate nel carcere di Brescia e Bologna.