Quello di Rovato sarà un ballottaggio senza apparentamenti. Almeno non ufficiali. E’ scaduto ieri alle 12 il termine per gli accordi ufficiali e i due candidati che domenica 14 affronteranno il testa a testa per la poltrona di sindaco di Rovato avranno gli stessi sostenitori della prima ora. Angelo Bergomi, che al primo turno è arrivato al 35,51% si ripresenterà sostenuto da Pd, Rovato civica, Rovato e frazioni – Insieme, mentre l’architetto Tiziano Belotti, con i l suo 18,23% continuerà a essere appoggiato da Lega Nord, Forza Italia, Per Rovato – Belotti sindaco.
Nella prima tornata di voto i due erano divisi da 1.401 voti a favore del candidato di centro sinistra, ma il ballottaggio potrebbe stravolgere tutto. Specie se Roberto Manenti, ex sindaco sceriffo di Rovato, deciderà di sostenere il candidato di centro destra e “donargli” il 16% ottenuto al primo turno. “Stiamo lavorando a un’intesa – ha conferma Manenti al Giornale di Brescia – Ci siamo sentiti più volte in questi giorni. Il nostro elettorato è sicuramente più vicino al centrodestra che a Bergomi”. L’ostacolo politico all’apparentamento potrebbe essere proprio l’ex passato leghista di Manenti, ma se l’accordo con Belotti servisse a farlo entrare in Giunta, l’ostacolo potrebbe essere facilmente aggirato. Questione di priorità. Specie quando in gioco ci sono la metà delle poltrone del consiglio e il loro futuro.
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