Lunedì 30 marzo alle 18 nella libreria dell’Università Cattolica (Brescia, via Trieste 17/d) sarà presentata la recentissima, monumentale biografia di Paolo VI scritta per l’Editrice Morcelliana da Fulvio De Giorgi, intitolata "Paolo VI. Il Papa modrno" (pag.760, euro 30). Insieme all’autore sarà presente Daniele Menozzi, professore ordinario di Storia contemporanea presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. I due illustri ospiti saranno intervistati dallo storico Marco Roncalli. L’incontro è promosso dall’Editrice Morcelliana e dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura.
Il volume ricostruisce l’intera biografia di Giovanni Battista Montini, facendo in particolare ‘centro’ sul Concilio Vaticano II, ritenuto il punto di vista storiografico fondamentale per giudicare il pontificato (e cioè la rilevanza storica generale) di Paolo VI. La ricerca sottolinea, infatti, come la conclusione del Concilio, con la definizione di un magistero di profonda riforma ecclesiale, e la sua attuazione ‘veloce’, per un vero dialogo della Chiesa cattolica con il Moderno, siano in gran parte merito di Paolo VI. Ciò significa, da una parte, capire – sul lungo periodo della storia della Chiesa – in che senso e in che modo il pontificato montiniano sia stato di radicale cambiamento (una vera rivoluzione ecclesiale) ma nella sostanziale unità della Chiesa, e, dall’altra, legare il giudizio storico di tale svolta al giudizio stesso che si ha del Vaticano II. La ricostruzione storica porta, dunque, a proporre un superamento di paradigmi interpretativi, ancora presenti e forti, che o oscurano il pontificato di Montini, ritenendolo un inverno tra due primavere (Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II) o ne danno una lettura in chiave moderata e conservatrice (quasi fosse stato un Pio XIII). Questa biografia vorrebbe, invece, dimostrare come il bresciano Montini sia stato, in assoluto, sul piano mondiale, l’italiano che più abbia influito (e positivamente) sulla storia dell’umanità nel Novecento, con effetti di lungo periodo ancor avvertibili, entrando in sintonia con masse di centinaia di milioni di uomini e donne di tutta la terra: un’influenza, peraltro, che, sul piano della vita cattolica, è stata molto forte nei continenti poveri, in Africa e in America Latina, dove ancor oggi il ricordo e il culto di Paolo VI sono ben vivi, come è evidente pure nella sincera ammirazione di papa Bergoglio per colui che egli sempre definisce il "grande" Paolo VI.
Nel sito della CCDC è reperibile il testo della conferenza tenuta dal prof. De Giorgi a Brescia il 7 febbraio scorso sul tema: Il dialogo nel pontificato di Paolo VI
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