Con 22 voti di Partito democratico, Al lavoro con Brescia, Brescia per passione, Civica Del Bono e Movimento Cinque Stelle, passa in Consiglio comunale la decisione di rimandare in Giunta la petizione di "Nuove famiglie, uguali diritti", che con 2.700 firme ha chiesto alla Loggia il riconoscimento delle coppie di fatto e la parità di accesso ai servizi.
In un clima piuttosto teso, ma mai infuocato, e in un’aula piena di gente, dalle "Sentinelle in piedi" (che hanno esposto cartelli, contro il regolamento che prevede siano semplici uditori) ai rappresentanti di Arcigay, dopo oltre due ore di interventi da parte dei consiglieri di minoranza che hanno presentato quattro questioni pregiudiziali e una sospensiva, tutte bocciate, la maggioranza è riuscita a rimanere compatta. Erano quattro i consiglieri che solo due mesi fa hanno firmato un documento a favore della famiglia tradizionale, il presidente Giuseppe Ungari, Anna Braghini, Anita Franceschini, e Lucia Ferrari. Ieri al termine della discussione hanno optato per l’appoggio alla propria compagine nonostante la differenza di vedute. A votare contro invece sono stati Forza Italia, X Brescia, Piattaforma Civica e Lega Nord.
Cosa succede ora? Saranno gli assessori e il sindaco a dover stabilire in che modo modificare i regolamenti comunali per garantire parità di trattamento tra le famiglie tradizionali e le coppie di fatto.
(red.)
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