Nel settembre 2014, l’Amministrazione comunale di Cazzago San Martino, in cambio di una donazione alla scuola dell’infanzia “Liduina Salvatori” di Cazzago da parte di una famiglia residente in paese – i Guarneri – ha intitolato un pezzo di via in ricordo di un membro della famiglia, una cui componente, Elena Guarneri era già stata grande benefattrice della scuola dell’infanzia. L’amministrazione comunale ha deliberato l’intitolazione della via al nipote della signora Elena, tale Costanzo Guarneri. Costanzo Guarneri è stato noto attivista del Partito Nazionale Fascista sul territorio bresciano, prendendo anche parte alla marcia su Roma. Nella relazione sulla figura di Costanzo Guarneri, allegata alla delibera di giunta, non compare però alcun riferimento ai trascorsi fascisti di Costanzo.
La sezione provinciale di Brescia dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) ha ritenuto opportuno informare l’amministrazione comunale del passato di Costanzo chiedendo, nel contempo, di non procedere all’intitolazione. Dal Comune però non ha ottenuto risposta e la cerimonia di intitolazione della via si è regolarmente svolta il 28 settembre 2014.
Nella segnalazione dell’Anpi emergeva anche un particolare curioso: a scuola dell’infanzia è dedicata a "Liduina Salvatori", staffetta partigiana.
A novembre 2014, messi a conoscenza della questione, cinque parlamentari bresciani del Pd – Miriam Cominelli, Paolo Corsini, Guido Galperti, Marina Berlinghieri e Alfredo Bazoli – hanno sottoscritto un’interrogazione al prefetto di Brescia, chiedendo quali provvedimenti volesse porre in atto per “tutelare le ragioni democratiche e costituzionali dei cittadini di Cazzago San Martino”.
Nonostante la documentazione fornita, secondo la prefettura la procedura di intitolazione si è svolta regolarmente, “nulla rilevando in merito a presunte illegittimità e/o irregolarità”.
Oggi ad intervenire sulla questione è il senatore del Pd, Paolo Corsini, che ha presentato un’interrogazione urgente al ministro Alfano chiedendo allo stesso “come sia possibile che la Prefettura possa non trovare “irregolarità” e/o “illegittimità” nell’intitolazione di un luogo pubblico a un noto membro del partito fascista – e inoltre – se non ritenga che l’intitolazione di una via comunale ad un esponente fascista non costituisca esaltazione pubblica del fascismo e quali iniziative intende assumere al fine di promuovere una revoca immediata della succitata intitolazione”.
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