I corsi verranno tenuti in altre scuole, dopo che la sede di via Cremona è stata chiusa. Questa la posizione di Vincenzo Infantino, amministratore unico della Wsi Education, che gestiva la scuola Direct English che ha tirato giù le serrande, lasciando diversi studenti, con corsi pagati, a bocca asciutta. L’ad ci tiene a ribadire che non si tratta di truffa, rispondendo all’allarme lanciato da Federconsumatori, ma che da imprenditore ha capito che non c’erano più le basi per sostenere l’azienda. "Di fronte ad un calo del fatturato del 50% nell’ultimo anno – spiega Infantino al Giornale di Brescia – ho chiesto inizialmente ai dipendenti di resistere per 3-4 mesi senza stipendio, ma a metà febbraio mi sono reso conto che era impossibile continuare. Così ho avvisato i dipendenti in un incontro e anche gli studenti (sono 300 gli iscritti a Brescia) tramite mail dell’impossibilità di proseguire il corso. Ci tengo a dire che non sono un truffatore – continua – e non sono fuggito, semplicemente da imprenditore devo constatare che non ci sono più le condizioni per proseguire". Infantino starebbe cercando di contattare le varie associazioni dei consumatori per spiegare loro la situazione e trovare soluzioni idonee.
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