Il Tar boccia la moschea di Capriolo, Lega: abbiamo vinto, sì ai campanili e no ai minareti

L’apertura delle moschee nei comuni bresciani ancora al centro delle polemiche: protagonista, in questa occasione, il Comune di Capriolo che ha bloccato l’apertura del luogo di culto. Tutto era nato a luglio 2014, quando il Comune aveva diffidato «l’Associazione culturale e sociale per extracomunitari», per l’«uso improprio» di uno stabile  di 200 metri quadrati in via Roma, adibito, senza le dovute autorizzazioni, a luogo di culto durante il Ramadam. Da lì la richiesta, da parte dell’Associazione, di crearne una ad hoc. Richiesta che però non ha avuto buon esito anche in riferimento alla legge regionale appena emanata. Non solo. L’associazione è ricorsa anche al Tribunale Amministrativo nel tentativo di poter aprire il proprio centro, ma anche il Tar ha respinto il ricorso in quanto ha riscontrato “le problematiche urbanistiche connesse all’afflusso di fedeli”.

A dirsi soddisfatti, in primis, il segretario provinciale della Lega Nord, Paolo Formentini, e l’onorevole Stefano Borghesi, segretario vicario nazionale della Lega Lombarda.

 “Sì ai campanili e no ai minareti e alle moschee – tagliano corto Formentini e Borghesi, che con il senatore Raffaele Volpi hanno sostenuto la linea politica dettata a livello nazionale da Matteo Salvini -. Nel delicatissimo momento che sta vivendo, con la tensione che innesca l’emergenza in tutta Europa, è veramente sorprendente che si torni a discutere sull’argomento Moschee e qualcuno utilizzi questa strada per fare bieca polemica politica contro chi vuole solo far rispettare le leggi”. E in riferimento al caso Capriolo dichiarano: “Capriolo che ha vinto la battaglia legale contro chi voleva aprire un luogo di culto. Gli amministratori bresciani si sono opposti mettendo davanti a tutto la legge, che è laica e non conosce colore politico. Per questa la vittoria sulla Moschea è doppiamente importante, anche in funzione della nuova legge regionale che ne limita nuove aperture. La Lega è vigile tanto più che per i servizi di intelligence era residente nella nostra provincia, in Vallesabbia, uno dei lupi solitari partiti per far guerra in Siria con l’Isis. Questo dovrebbe far riflettere”.

 “La Lega Nord ritiene che le priorità del popolo, stremato dalla crisi e messo in ginocchio dalle bugie del Governo Renzi, siano altre e che la sicurezza dei cittadini debba essere al primo posto, ferma restando la libertà di culto. – concludono nella nota diffusa Formentini e Borghesi – Troppi sono gli esempi ove all’interno di tali strutture operavano cattivi maestri, con finalità di sovvertire l’ordine costituito; tali esempi devono indurre le Pubbliche Amministrazioni all’estrema prudenza e la popolazione tutta a riflettere, pronta a difendere le nostre tradizioni per non rischiare di diventare stranieri a casa nostra. Da sottoscrivere, quindi, il pensiero di Oriana Fallaci: “Finché l’Islam non si apre e si confronta con l’Occidente e i suoi valori non cedo neppure due centimetri della mia città”. Parole che oggi valgono ancora di più a Capriolo”.