Antichità trafugate e commerciate in nero. E’ di questa mattina il maxi-blitz dei carabinieri dei beni culturali che hanno sequestrato oltre 2mila reperti, tra anfore, vasi, monete in tutta Italia, Brescia compresa. 142 i decreti di perquisizione emessi dalla Direzione distrettuale di Napoli ed eseguiti in decine di città. L’operazione, chiamata Artemide, è partita, scrive il Giornale di Brescia, dal furto di una porzione di affresco dalla Casa di Nettuno a Pompei. Nel mirino degli agenti una banda che, operando soprattutto nell’Italia del Sud, operava scavi clandestini e poi commerciava i ritrovamenti. Oltre a Brescia, gli agenti hanno battuto le province di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Benevento, Bologna, Caltanisetta, Caserta, Catania, Cosenza, Enna, Foggia, Latina, Milano, Napoli, Pordenone, Roma, Salerno, Taranto, Teramo e Viterbo. L’operazione, nelle sue fasi iniziali, aveva portato già al recupero di 874 reperti archeologici e l’arresto di tre persone.
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