L’8 maggio sarà il giorno della svolta. In quella data, infatti, si terrà la nuova udienza preliminare nei confronti dell’ex sindaco di Montichiari Elena Zanola, di Giuseppe Piccinelli (agente della Polizia locale, accusato di falsità ideologica e calunnia) e dell’imprenditore Antonio Amato, presidente del Consiglio di amministrazione della Rmb di Polpenazze (società che tratta scorie di inceneritori e scarti di fonderia), accusato di tentata estorsione e minaccia. I tre sono coinvolti, a vario titolo, nel caso delle presunte pressioni indebitamente esercitate sulla Gedit per “convincere” la società a sottoscrivere una convenzione con il Comune più onerosa del dovuto (9 euro a tonnellata di rifiuto smaltito, ben oltre le tariffe di mercato).

Diverse, nell’udienza di venerdì, le mosse dei tre in relazione alle accuse. La Zanola (che per la vicenda finì anche 23 giorni ai domiciliari), infatti, ha deciso di rimandare tutto all’8 maggio, quando deciderà se chiedere al gup il rito alternativo o procedere con rito ordinario. Mentre Piccinelli e Amato – secondo quanto risulta a Bsnews.it – hanno già avanzato la richiesta di processo con rito abbreviato (che, in caso di condanna, prevede la riduzione di un terzo della pena). Nella stessa udienza sono state avanzate le richieste di costituzione di parte civile della Gedit e di altre due parti offese.

Secondo il pm Michele Stagno, lo ricordiamo, l’ex primo cittadino leghista avrebbe compiuto atti diretti “in modo non equivoco” a sottoscrivere una convenzione onerosa con il Comune, ma anche a “distruggere economicamente la Gedit costringendola alla chiusura o alla vendita a soggetti graditi al Comune”. In particolare la Zanola avrebbe fatto un’attività di “condizionamento” della popolazione sulla questione dei presunti odori provenienti dalla discarica anche attraverso l’invio di “moduli prestampati e precompilati che addebitavano alla Gedit odori nauseabondi ed effetti sulla salute non sussistenti inducendo in molti casi la popolazione a sottoscriverli”. Di più avrebbe condizionato l’attività della Polizia locale “istigando gli agenti a redigere annotazioni false quanto all’intensità degli odori percepiti ed alla loro provenienza”. Infine, sempre in qualità di sindaco, la Zanola avrebbe emesso “atti palesemente illegittimi” come quello con cui aveva ordinato a Gedit la sospensione delle attività a Vighizzolo fino al 17 gennaio 2012: “ordinanza immediatamente sospesa dal Tar che aveva l’unico scopo di danneggiare l’immagine e l’attività della Gedit”.

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Redazione BsNews.it

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