Solo 9.2 milioni di euro in 14 anni stanziati per le bonifiche della zona Caffaro: questa la cifra irrisoria che si legge nella classifica dei fondi che i Governi hanno messo in campo per le cosiddette "bombe ecologiche" italiane. Sui trentanove casi citati, la Caffaro risulta infatti, agli ultimi posti nonostante coinvolga 262 ettari di terreni inquinati da pcb, diossine e mercurio e abbia avuto delle conseguenze sanitarie pesantissime che furono anche confermate e documentate dal rapporto Sentieri dell’Istituto superiore di Sanità.
La cifra di 9.2 milioni è ben lontana da quelle destinate ad altre aree: come cita il Corriere della Sera c’è un abisso con i 750 milioni destinati a Marghera o i 744 promessi per Priolo in Sicilia. Hanno ottenuto più soldi il sito inquinato di Pioltello-Rodano con 164 milioni, benché sia solo un terzo rispetto a quello Brescia, quello a Basse di Stura a Torino (25 milioni), Pitelli in Liguria (38 milioni), Sassuolo e Scandiano (60 milioni).
A Brescia arrivarono 13 anni fa 6,7 milioni, da utilizzare anche per le discariche di Passirano e Castegnato. Nel 2013 il ministro Orlando ha aggiunto un altro milione milione e un altro milione e mezzo è stato stanziato dal ministro Galletti a settembre. Spiccioli, considerando che solo per il terreno sotto lo stabilimento chimico servirebbero almeno 200 milioni.
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