7,3% in più di pignoramenti rispetto al 2013. Il dato, calcolato da Adusbef, è una proiezione sull’anno basata sui dati raccolti sino a fine ottobre, ed è stato elaborato per 35 città italiane. L’unica consolazione, se così si può chiamare, è che a Brescia la percentuale di incremento è più bassa rispetto alla media nazionale, fissata all’11,6%. Nella graduatoria tra le città ci collochiamo al 12° posto, in Lombardia invece fanno peggio di noi Milano, Como e Monza, va meglio invece per Bergamo (l’unica città assieme ad Avezzano e Taranto dove c’è una diminuzione) dove i pignoramenti per mutui insoluti sono addirittura calati del 14,7%.
I numeri assoluti dicono che nel 2014 pignoramenti ed esecuzioni immobiliari toccheranno quota 5.500, 20 per ogni giorno lavorativo. Adusbef e Federconsumatori hanno calcolato che sommando gli aumenti dei pignoramenti dal 2006 al 2014, l’incremento è pari addirittura al 161,7%. Da ricordare che a partire dal 2015 Equitalia non potrà più procedere a pignoramenti su prime casa di valore inferiore a 120mila euro. Ma a Brescia sono già state attivate iniziative di sostegno alle difficoltà nei pagamenti: la cifra destinata dalla Loggia è di 400mila euro, che si aggiunge al milione e 200mila euro di Regione Lombardia. Altre risorse potrebbero essere allocate a breve.
(a.c.)
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